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Concordato Messinambiente. Botta e risposta tra azienda e sindacati

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MessinambienteGestione dei rifiuti a Messina. Va avanti ormai da settimane il dibattito sul concordato preventivo che dovrebbe sancire il passaggio dei lavoratori di Messinambiente alla società Messina Servizi Bene Comune. Un dibattito acceso che ha portato scompiglio tra i sindacati e che ha spinto il legale della partecipata, l’avvocato Marcello Parrinello a intervenire per fare chiarezza sulla situazione.

I termini del piano hanno, infatti, creato una netta divisione tra i sindacati che si sono così schierati: da un lato, Fp Cgil ha dato il suo benestare incoraggiando i dipendenti a firmare il contratto; dall’altro Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno espresso a gran voce il loro dissenso fino ad arrivare a inviare, nella giornata di ieri, un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare la situazione.

Il punto di vista di Messinambiente

Sottolineando la necessità di muoversi con cautela, data la complessità della situazione, l’avvocato Marcello Parrinello, legale della partecipata, ha sentito la necessità di fare chiarezza palesando il punto di vista dell’azienda su ciò che sta avvenendo.

«La proposta di concordato – spiega – prevede la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, e questo è un grande titolo di merito della soluzione prescelta, mentre non implica alcuna riduzione di stipendio o di voce accessoria». Per quel che concerne la questione del Trattamento di fine rapporto, chiarisce: «Ai lavoratori è stato chiesto di accettare che il loro TFR sia posto a carico del Comune di Messina e pagato al dipendente al momento della cessazione del rapporto lavorativo. Per di più, è previsto il versamento di una quota anticipata all’omologa del concordato».

messinambiente«È stato chiesto – continua Parrinello – di accettare che le ferie, invece di essere pagate in moneta alla fine del rapporto con Messinambiente, siano concretamente godute durante il rapporto di lavoro con la nuova società Messina Servizi. Non abbiamo mai detto che le ferie dovessero essere pagate in contante». 

Per quel che riguarda l’ipotesi di continuare l’attività all’interno di Messinambiente, l’avvocato Parrinello spiega inoltre che già dallo scorso anno il Consiglio Comunale aveva previsto che l’attività di raccolta rifiuti venisse svolta in regime di concessione ordinaria da Messina Servizi, quindi non sarebbe possibile né sensato.

Sulla questione dell’usufrutto invece dell’affitto, chiarisce: «Le carte concordatarie parlano da sole, per far partire correttamente Messina Servizi è necessario che questa sia usufruttuaria dei beni e non semplice affittuaria. Peraltro, il trattamento giuridico è assolutamente unitario per l’una e l’altra figura. Inoltre, la nostra richiesta avanzata innanzi al giudice ha portato all’esonero di Messina Servizi dall’obbligo di utilizzare la ditta altrui».

Infine, conclude l’avvocato Parrinello: «È vero che si realizzerà il passaggio di tutti i lavoratori che sottoscriveranno il verbale di conciliazione con la Messinambiente, mentre per coloro che non sottoscriveranno si prevede soltanto il transito sulla SRR. Questo perché non possiamo accettare che i debiti maturati da Messinambiente nei confronti dei lavoratori transitino nella nuova società».

La risposta di Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel

protesta messinambienteIn merito alla questione del passaggio dei lavoratori tramite SRR, i sindacati precisano: «La nostra posizione si differenzia non sulle risultanze finali ma nel passaggio iniziale. D’altronde non si comprende perché i lavoratori di Messinambiente operanti su Taormina siano prima transitati alla SRR, e così anche i lavoratori di ATOME3, rispettando la legge. Adesso invece l’avvocato Parrinello e l’amministrazione comunale vorrebbero operare in difformità di legge». Detto questo, i rappresentanti dei tre sindacati si chiedono quali siano le ragioni di questa scelta.

 «Oggi – concludono – ribadiamo che si fanno pagare ai lavoratori le colpe del malgoverno della politica con il benestare di una parte sindacale». 

Ad oggi, a firmare il concordato sono stati 250 dipendenti, circa la metà del totale. Mentre Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel esprimono le proprie riserve sulle modalità che hanno portato a questo risultato, la Cgil Messina comunica la propria soddisfazione. «Un dato – osservano la segretaria confederale Cgil Messina Clara Crocè, il segretario generale della Fp-Cgil Messina Francesco Fucile e Carmelo Pino componente della segreteria provinciale Fp e la Rsu – che dimostra il senso di responsabilità dei lavoratori nei confronti della città. Adesso attendiamo con trepidazione le determinazioni del giudice fallimentare».

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