Messina: Valerio Mastandrea presenta il suo film “Nonostante” al cinema Lux

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Appuntamento al cinema Lux di Messina, giovedì 10 aprile alle 18:00, con la presentazione del film “Nonostante”. In sala a Messina sarà presente anche Valerio Mastandrea per l’incontro con il pubblico.

Mastandrea è regista e protagonista di “Nonostante”. Il film è scritto da Enrico Audenino ed è stato anche selezionato come film d’apertura della sezione “Orizzonti” alla 81esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

“Nonostante” è prodotto da HT Film, Damocle, Tenderstories con Rai Cinema e distribuito da BIM Distribuzione.

Nel cast anche Dolores Fonzi, Lino Musella, Giorgio Montanini, Laura Morante, Justin Alexander Korokvin, Barbara Ronchi e Luca Lionello.

“Nonostante”: la trama

Un uomo trascorre serenamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. È ricoverato da un po’ ma quella condizione sembra il modo migliore per vivere la sua vita, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e problemi di alcun genere. Si sta davvero bene lì dentro e anche se qualche compagno di reparto si sente intrappolato, per lui ci si può sentire anche liberi come da nessun’altra parte. Quella preziosa routine scorre senza intoppi fino a quando una nuova persona viene ricoverata nello stesso reparto. È una compagna irrequieta, arrabbiata, non accetta nulla di quella condizione soprattutto le regole non scritte. Non è disposta ad aspettare, vuole
lasciare quel posto migliorando o addirittura peggiorando. Vuole vivere come si deve o morire, come capita a chi finisce lì dentro. Lui viene travolto da quel furore, prima cercando di difendersi e poi accogliendo qualcosa di incomprensibile. Quell’incontro gli servirà ad accettare che se scegli di affrontare veramente il tuo cuore e le tue emozioni, non c’è alcun riparo possibile.

Valerio Mastandrea a Messina con il suo film

In merito al suo film che presenterà a Messina, Valerio Mastandrea ha dichiarato: «raccontare una storia d’amore come quelle che scoppiano improvvisamente a una festa di scuola, di pomeriggio, a casa di sconosciuti, dove ti innamori senza un motivo reale e ti accorgi che la vita da quel giorno non sarà più la stessa di prima. Volevamo partire da qui poiché raccontare una storia d’amore è forse più difficile che viverne una. Per questo ci serviva uno spartito
semplicissimo, molto classico, come le feste di quando avevamo tredici anni, suonato però in un mondo quasi astratto dove la condizione dei nostri personaggi senza nome è metafora dei momenti della vita in cui stare fermi, immobili, rischia di diventare una forma di difesa dagli urti della vita. I nostri  “Nonostante” sono questi, un avverbio che si
fa sostantivo, un popolo di persone che solo quando incontra l’amore prova a opporsi alla sofferenza».

 

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