Una lampada votiva per Sant’Eustochia, espressione della tradizione orafo-argentiera messinese

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Una lampada votiva per Sant’Eustochia, espressione dell’arte orafo-argentiera messinese. E’ stata commissionata dalla Fondazione Bonino Pulejo al maestro orafo Francesco Cosio e sarà consegnata domenica 20 gennaio al Monastero di Montevergine, in occasione del 30esimo anniversario della canonizzazione di Eustochia Smeralda Calafato, dal Presidente della Fondazione, Lino Morgante.

Realizzata in stile barocco, in argento 925 millesimi, con l’antica tecnica della fusione a cera persa, è ricca di elementi decorativi che raccontano riferimenti alla vita della Santa e alla parola di Dio.

«Attingendo alla tradizione orafa ho realizzato una lampada alta circa 28 cm con pianta a croce greca – spiega Francesco Cosio. Il riferimento è al significato della croce, poiché la Santa Eustochia è iconografata mentre abbracia il crocifisso, un invito ai fedeli per abbracciare la croce, la fede, l’amore di Dio».

Un’immagine di rilievo per il maestro, che ha cercato quindi di riportarla nella struttura. La lampada è poi arricchita con conchiglie concave, simbolo della vita e dei pellegrini.

Su uno dei due bracci della croce è raffigurato il momento in cui San Giovanni Paolo II dichiarò Santa la Beata Eustochia. Sull’altro è raffigurata la Madonna della Lettera, poiché Messina è una città mariana e la santa usava invocare la Madonna in soccorso. Gli altri due lati sono traforati in maniera cruciforme, con al centro un giglio che rappresenta l’anima pura di Sant’Eustochia. Sono presenti poi foglie di acanto, che significano gloria a Dio.

Nella parte superiore è inciso il riferimento ai donatori, Uberto Bonino e Maria Sofia Pulejo.

Il maestro Francesco Cosio, 57 anni, è una delle espressioni delle abilità orafe e argentiere della città di Messina, settore che in Sicilia rappresenta un’importante realtà artigiana fatta di conoscenze acquisite e tramandate nei secoli.

Messina è stata un’importante centro di produzione di quest’arte, ed in passato vantava almeno 300 botteghe di orafi ed argentieri. Oggi la tradizione prosegue grazie ai maestri che esercitano con passione quest’arte.

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