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A Messina l’onda arcobaleno dello Stretto Pride 2025: il racconto in 20 FOTO

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Messina scende in piazza per i diritti di tutti: la città dello Stretto si tinge dei colori dell’arcobaleno in occasione dello Stretto Pride 2025. Un pomeriggio di festa, ma anche e soprattutto di riflessione e di lotta, come ha ricordato il presidente di Arcigay Messina Makwan, Rosario Duca: «Ancora in questo momento storico è importante rivendicare i diritti, quei diritti che ci negano ancora e quelli che ci vogliono togliere».

La manifestazione, giunta alla sua quinta edizione, si è svolta ieri, sabato 7 giugno 2025, per le principali vie del centro storico cittadino, con partenza da piazza Antonello e arrivo a piazza Municipio. Come ogni anno, lo Stretto Pride ha scelto un nuovo slogan che ha accompagnato l’edizione 2025: “Universalmente reali”, nato in opposizione alla decisione presa lo scorso ottobre dal parlamento italiano di rendere la gestazione per altri (GPA) reato universale. Il corteo ha percorso la città tra musica, coriandoli arcobaleno e tanta allegria, ma non sono mancati momenti di riflessione sui diritti conquistati e quelli ancora da conquistare.

Stretto Pride Messina 2025: il racconto in 20 foto

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Stretto Pride 2025: «Ricordatevi che non siete soli»

Il primo intervento, a pochi metri dal polo centrale dell’Università di Messina, è stato quello di Greta Grasso dell’UDU (Unione degli universitari): «È un onore essere qui, vedo tanti volti sorridenti, ma so che c’è anche tanta rabbia. Quei politici che definiscono il Pride una carnevalata sono quelli che non ci rappresentano e non ci rappresenteranno mai. Lo Stato ad oggi non tutela il benessere dei cittadini, non tutela la pace, non tutela le categorie più fragili. Viviamo in un’epoca in cui l’odio, la violenza, la censura sono tutelate meglio dei diritti della persona umana. In quanto persona e donna queer oggi sono qui per denunciare un fenomeno sistemico di cui non si parla abbastanza. Le università italiane non sono dei luoghi sicuri. Abbiamo diritto ad avere presidi antiviolenza in tutti i poli di tutti gli atenei, abbiamo diritto a non aver paura di denunciare perché ne temiamo le ripercussioni». La studentessa ha quindi ricordato il femminicidio di Sara Campanella avvenuto a Messina il 31 marzo 2025: «Sara Campanella non è un banale numero in una statistica Istat, Sara Campanella è l’ennesima vittima di un sistema patriarcale che preferisce mandare le proprie figlie a morire piuttosto che educare i nostri figli. Per tutte le sorelle che ci sono state strappare, vi chiediamo di fare rumore. Facciamoci sentire, il sistema deve cambiare. Non siamo indifferenti e mai lo saremo».

A intervenire nel corso del pomeriggio anche il responsabile del gruppo giovani di Arcigay Messina, che ha sottolineato: «Il Pride non è solo divertimento. Nasce dall’esigenza di rappresentanza, nasce per dire “io esisto, merito rispetto, senza discriminazioni”. Non è una cosa scontata oggi. Il Pride nasce da una rivolta. Siamo qui anche per tutte le persone che non possono partecipare perché qualcuno glielo impedisce, perché hanno paura, o perché non ci sono più. Ricordatevi che non siete soli. Ci battiamo per un sistema sanitario che rispetti tutti allo stesso modo, per una scuola che educhi all’affettività, per questo e per altro ancora».

Sul palco del Pride, all’arrivo a piazza Municipio, anche l’assessora alle Politiche Giovanili, Liana Cannata: «Oggi è un momento per riflettere sul percorso che abbiamo davanti, ma guardiamo anche indietro e vediamo che non siamo soli, che camminando insieme possiamo raggiungere importanti obiettivi». Sulla stessa lunghezza d’onda, l’assessora Pari Opportunità, Alessandra Calafiore: «Questo percorso non deve essere una lotta, ma un riconoscimento di diritti che devono essere riconosciuti a tutti. Viva l’amore, viva la pace, viva le famiglie».

Lo Stretto Pride 2025 è stato organizzato da Arcigay Messina Makwan con il sostegno del Comune di Messina, delle Partecipate e del gruppo Caronte & Tourist.

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