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Messina. Si dimette il Garante dell’Infanzia, Angelo Fabio Costantino: «Un atto dovuto»

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«Ho appena inviato le mie dimissioni da Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Messina» a comunicarlo sui social è Angelo Fabio Costantino che in una lettera aperta alla cittadinanza spiega le ragioni che l’hanno spinto ad abbandonare l’incarico conferitogli nel maggio del 2019.

La scelta di rassegnare le proprie dimissioni è per Angelo Fabio Costantino un «atto dovuto» in ragione dell’ormai prossimo scioglimento del Consiglio Comunale che lo ha eletto. Nel comunicare la notizia, l’ormai ex Garante dell’Infanzia, ha voluto lanciare un messaggio alla città, ringraziare chi lo ha sostenuto durante il suo incarico e lasciare alcuni suggerimenti e raccomandazioni per chi si ritroverà a Palazzo Zanca dopo la campagna elettorale attualmente in corso.

Pubblichiamo, di seguito, la lettera aperta dell’ex Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Messina, Angelo Fabio Costantino:

«Ho appena inviato le mie dimissioni da Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Messina. Rappresentano un atto dovuto a seguito dello scioglimento del Consiglio Comunale, che mi ha nominato, per le imminenti elezioni amministrative. Il regolamento mi avrebbe consentito di continuare con il lavoro istituzionale intrapreso ma ritengo doveroso rimettere il mio mandato per consentire al nuovo Consiglio Comunale di poter scegliere la figura che meglio potrà interpretare la sensibilità dei nuovi eletti.

Ho intrapreso questo percorso nel Maggio del 2019 con entusiasmo e convinzione facendomi guidare dai principi che ispirano la Convezione ONU sui Diritti del Fanciullo del 20 novembre del 1989. Spero di aver onorato il ruolo che sono stato chiamato a ricoprire ma sono certo di non essermi risparmiato neanche un giorno.

In questi anni ho provato a rispondere alle numerosissime segnalazioni che mi sono pervenute seguendo personalmente, una per una, tutte le richieste d’intervento; mi scuso con chi, avendo richiesto un mio intervento, non sono riuscito a sostenere sino in fondo. Sono tantissime le persone a cui devo il mio GRAZIE, per la fiducia ed il sostegno anche nei momenti più complicati. Ho provato a lasciare qualcosa ai bambini della nostra città ma sono consapevole che avrei potuto fare di più e meglio».

La «solitudine istituzionale» e la necessità di un Servizio Sociale Professionale

«Quando ho rinunciato al mio mandato di Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Messina non ho avuto alcun rimpianto seppur la sospensione dalle mie funzioni non è stata indolore. Ho pensato che dopo più di 20 anni, passati a curare con la psicoterapia giovani e famiglie, e altrettanti che mi hanno visto collaborare, con ruoli diversi, con gli Uffici della Giustizia Minorile, fosse arrivato il momento di restituire ai bambini della nostra città le tante cose che ho ricevuto dalle persone meravigliose che la vita mi ha messo davanti. In questi tre anni ho provato a collaborare con tutte le Istituzioni anche con quelle che, non comprendendo il ruolo del Garante dell’Infanzia, hanno preferito tenermi alla porta. Di questo mi assumo totalmente la responsabilità per non aver trovato la giusta strategia per abbattere resistenze e diffidenze. So però di non aver agito mai con pregiudizio ma sempre guidato dall’imparzialità e dall’indipendenza. Non avrei saputo fare in altro modo perché nella mia vita ho solo e sempre lavorato silenziosamente nel mio studio professionale e negli Uffici Giudiziari.

A volte mi sono sentito solo ma la motivazione e la passione mi hanno dato la giusta spinta. Oggi conosco cosa significa la solitudine Istituzionale; oggi saprei raccontarla. L’Ufficio del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza è un osservatorio privilegiato sulla città e sui suoi bisogni; è una Istituzione che merita di essere valorizzata e sostenuta proprio per la sua imparzialità che discende direttamente dalla Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo».

«Serve un Servizio Sociale Professionale Pubblico»

La tutela dei diritti dei bambini è lo specchio di una comunità attenta che sa farsi carico dei bisogni dei più fragili. Nessuna comunità può ritenersi sana se non sa prendersi cura delle nuove generazioni. In questi anni ho provato ad accendere i riflettori su molte fragilità del mondo dell’infanzia a Messina a partire dai Servizi Pubblici che dovrebbero tutelarla. Servizi che soffrono tutti di una cronica carenza di personale dovuta alle politiche di austerità degli ultimi anni. Contrarre le risorse dai servizi che si occupano di prevenzione e cura dell’infanzia significa creare il terreno per la manifestazione del disagio giovanile.

La città ha bisogno di ripartire da un Servizio Sociale Professionale, Pubblico, forte, rinnovato ed efficiente; un Servizio Sociale multiprofessionale composto non solo da Assistenti Sociali ma anche da psicologi, educatori e sociologi. Ormai i servizi monoprofessionali non riescono a rispondere alle nuove manifestazioni del disagio giovanile e alla povertà dilagante nelle città. La città ha bisogno di un rafforzamento degli organici della Neuropsichiatria Infantile Universitaria e territoriale, affinché il bambino sofferente possa trovare cura a 360 gradi, dalla fase acuta alla presa in carico.
Oggi un Neuropsichiatra Infantile del territorio ha in media 800 minori in carico tra attività ambulatoriale, scolastica, sociale e giudiziaria».

Il disagio giovanile dilagante a Messina

«Il disagio giovanile dilagante in città, testimoniato da un aumento esponenziale dei Procedimenti Civili ( 500 nuove iscrizioni nel primo trimestre 2022) pendenti presso il Tribunale per i Minorenni, necessita di nuovi servizi ( Amico esperto, Compagno di riferimento ecc.) per la presa in carico dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie. Il disagio giovanile non è più secondario alla povertà ma attraversa tutti i ceti sociali raccontando di una generazione che ha problematiche nuove che ruotano intorno al tema del “riconoscimento sociale” e dell’appartenenza ai gruppi e alla comunità. Messina necessita di un Servizio Pubblico di Mediazione Familiare, Penale, Scolastica ( sono stati già formati circa 30 operatori dai servizi della Giustizia Minorile) al fine di veicolare la cultura della risoluzione del conflitto attraverso il dialogo, la valorizzazione delle risorse personali ed il riconoscimento delle singole istanze».

A Messina «serve una cultura del libro, dello spettacolo, delle arti, dello sport»

«Mediare significa costruire il senso di comunità e di solidarietà; mediare è prevenire. I bambini ed i ragazzi di Messina hanno bisogno di nuovi spazi aggregativi sicuri e stimolanti dal punto di vista culturale. Sarebbe bello che la cultura del libro, dello spettacolo, delle arti figurative, dello sport trovassero nella politica stimolo e supporto. I ragazzi a cui vengono consegnati spazi pubblici disorganizzati trasformano questi in luoghi in cui agire i loro fantasmi aggressivi e persecutori inconsci. A Messina manca uno “Spazio Neutro” Inter-Istituzionale, sul modello delle più grandi città italiane. Al mio insediamento gli incontri protetti avvenivano nelle villette pubbliche o in un Ufficio angusto a Palazzo Satellite senza la tutela di cui i minori hanno diritto. Lo “Spazio Neutro”, servizio fondamentale nei procedimenti più complessi, deve essere gestito da personale specializzato nella tutela e nella cura del bambino maltrattamento e/o abusato e che conosca i fondamenti della Psicologia Giuridica.

Sono numerosissime le segnalazioni pervenute al mio Ufficio e, mio malgrado, per alcune di queste sono stato sentito dalla Polizia Giudiziaria per procedimenti ad oggi pendenti. Necessarie ancora nuove Politiche d’integrazione dei minori e dei nuclei familiari che provengono da Paesi poveri o in guerra; la solidarietà e l’accoglienza è il biglietto da visita di un territorio moderno che vuole guardare al futuro. In questi ultimi giorni di mandato mi sono chiesto cosa mi avesse reso più felice in questi anni. Non saprei rispondere ma una promessa credo di averla mantenuta».

I ringraziamenti

«Ho iniziato il mio mandato ricordando il mio maestro, la mia amica, il mio Direttore Lucia Natoli, a cui ho dedicato il mio impegno. A Lucia devo molto del mio percorso nella Psicologia Giuridica ed il giorno che si è spenta, in quella maledetta strage del “Rifugio del Falco”, Le ho promesso che se mai avessi avuto la possibilità le avrei voluto dedicare una strada della città. Ebbene, Via “Lucia Natoli” esiste a Messina, vicino l’Isolato 13, a Giostra, nei luoghi in cui insieme a lei e ai suoi collaboratori dell’USSM di Messina abbiamo provato a salvare dalla strada tanti ragazzi. Sono felice per Lucia, che merita il riconoscimento della sua città, per la sua famiglia, fortemente colpita da una tragedia assurda, e per il suo Ufficio che ha tanto amato.

Quando il Garante dell’Infanzia non aveva una casa, perché il Comune non riusciva a trovare una stanza, è stato l’USSM di Messina ad ospitarmi, il suo Direttore Maria Palella a sostenermi nella mia richiesta al Centro per la Giustizia minorile di Palermo. Queste attenzioni non si dimenticano ma ho sempre saputo che l’USSM sarebbe stata la mia casa sempre. Ma insieme a Lucia Natoli anche l’attrice e scrittrice Celeste Brancato avrà una rotonda dedicata alla Sua memoria. Le richieste, per Lucia e Celeste, sono partite dal mio Ufficio lo stesso giorno, il 15/10/2019, ma per una serie di eventi fortuiti e di impicci burocratici sono arrivate al traguardo in tempi diversi. Nonostante ciò il Cielo ha voluto che le strade a loro intitolate, si incrociassero nello stesso quartiere; anche questi sono segni che ho considerato come un incoraggiamento. Ho conosciuto Celeste Brancato da adolescente e di lei ricordo la cultura, il talento e la dolcezza, che mi hanno spinto a credere che solo la scuola offre la libertà e la possibilità di riscatto.

Devo ringraziare i miei Angeli custodi: la Presidente del Tribunale per i Minorenni di Messina Dott.ssa Maria Francesca Pricoco ed il Procuratore della Repubblica per i minorenni Dott. Andrea Pagano. Loro non sono solo due grandissimi Magistrati Minorili; loro sono la faccia umana dello Stato che non si gira dall’altro lato, che soffre per i ragazzi che scelgono la criminalità alla legalità, che sono aperti al dialogo e alla comunità. I ragazzi messinesi hanno la fortuna di avere Loro, che con autorevolezza e rigore sono sempre disponibili ad aiutarli.

La mia esperienza di Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza si chiude qui, con un po’ di tristezza, ma non senza ringraziare i giornalisti della città che hanno sempre dato risalto alle attività istituzionali del Garante dell’Infanzia supportandone il percorso e segnalando fragilità che, senza di loro, non sarebbero mai arrivate alla mia attenzione. Oggi più che mai i mezzi di informazione e la libertà di espressione vanno protette e sostenute perché solo così potremo difendere la nostra libertà e la nostra democrazia contro tutte le guerre. Oggi lascio questo incarico ma non smetterò di occuparmi di minori e delle loro fragilità; se la città avesse bisogno di me ci sarò in ogni modo».

Una campagna elettorale all’insegna dello confronto e non dello scontro

«Auguri a tutti i candidati per una appassionata campagna elettorale all’insegna del confronto e non dello scontro, del dialogo e della collaborazione perché Messina la si salva tutti insieme. I ragazzi ci guardano e talvolta ci imitano; proviamo a rispettare tutti perché le parole sono come pietre che a volte feriscono più delle armi.

Chiedo a tutti i candidati a Sindaco di non dimenticare i bambini, gli adolescenti ed i giovani nei loro programmi perché la cura dell’infanzia coincide con la cura del presente e del futuro di una comunità. La città è meravigliosa e generosa ma non dobbiamo avere paura di considerarla ancora malata. Esistono ancora troppe sacche di privilegio; silenzi assordanti che sanno di omertà e paura; agiti che incoraggiano l’esclusione sociale dei più giovani e dei più onesti.

Messina sembra a volte rassegnata, paralizzata da un cronico “complesso d’inferiorità”, alla ricerca di agiti eroici e salvifici dei singoli piuttosto che della comunità. Ho conosciuto tanti giovani talentuosi che faticano a trovare spazio e che decidono di andare via. Non è giusto. I migliori devono restare o devono tornare. Comunità, Meritocrazia e Gratitudine sono le medicine che possono fare di Messina ancora un gioiello. Grazie a tutti per l’affetto, grazie per le critiche, grazie per avermi dato questa possibilità e se ho sbagliato in qualcosa scusatemi. Ho provato a guardare i bambini di Messina come Andrea, Anna e Luca, i miei tre figli; non so se ci sono riuscito ma almeno ci ho provato. Grazie Messina».

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