La scalinata della colomba, lo spiazzo di piazza Castronovo, alcune aiuole a Ganzirri: sono solo tre delle sei aree adottate nei giorni scorsi da ditte e cittadini nell’ambito di “Verde bene comune”, la campagna lanciata già nel 2008 per rimettere a nuovo il verde pubblico di Messina.
La campagna “Verde bene comune” nasceva con l’obiettivo di dare un nuovo look alla città dello Stretto, curandone le aiuole, le fioriere e i piccoli spazi verdi troppo spesso abbandonati all’incuria, al degrado e all’azione corrosiva del tempo. Qualche giorno fa sono state affidate a soggetti privati ben 6 aree:
- una in via San Cosimo, a Castanea (nei pressi della Caserma dei Carabinieri);
- una a largo Seggiola;
- una a piazza Castronovo;
- una a Pistunina;
- una a Ganzirri;
- le aiuole e le fioriere della Scalinata della colomba (che porta al Giardino di Montalto).
In particolare, la Scalinata della colomba (oggi abitata da coloratissime creature mitologiche grazie a un recente intervento di riqualificazione urbana) è stata affidata a una ditta messinese che si occuperà di curare le aiuole situate al lato dei gradini. L’area, si ricorderà, è stata oggetto lo scorso agosto di un atto vandalico, una delle sirenidi era stata buttata giù. Fortunatamente, però, si è potuto intervenite per rimetterla a posto.
Ma cosa succede una volta che uno spiazzo verde viene adottato? Chi decide di prendere in cura un’area di Messina deve assicurarne la pulizia, tutelarla e occuparsi della manutenzione ordinaria. Deve inoltre segnalare eventuali atti vandalici o guasti dovuti all’usura degli impianti e delle strutture.
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