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Messina. Oltre 200 parrucchieri pronti alla protesta contro il dpcm Conte

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Oltre 200 parrucchieri di Messina sono pronti a scendere in piazza per protestare contro il dpcm Conte del 26 aprile e, in particolare, contro la decisione di far riaprire questo tipo di attività non prima dell’1 giugno. Il rischio, sottolinea Lillo Valvieri a nome degli operatori del settore, è di soffocare la categoria e dare spazio al sommerso e a comportamenti illeciti e rischiosi.

Non solo i gestori di bar, ristoranti, alberghi e locali, ma anche i parrucchieri protestano a gran voce contro il decreto Conte di avvio della fase 2, quella della convivenza con il coronavirus. Sotto accusa, in particolare, quanto comunicato dal Premier la scorsa domenica circa la data di riapertura, fissata all’1 giugno, di diverse attività, tra cui rientrano anche parrucchieri, barbieri ed estetisti.

Ma, spiega Lillo Valvieri, presidente di un’associazione locale di commercianti, nonché parrucchiere: «Quanto annunciato dal Governo, secondo noi, non corrisponde ad una soluzione adeguata per la ripresa e il contrasto dell’emergenza, proprio perché non contempla le diverse circostanze e grado di emergenza presente sul territorio nazionale, colpito in modo assai differente dalle regioni del Nord a quelle del Sud, dove l’emergenza ha mantenuto un andamento assai più moderato».

«I danni economici – continua – risultano eccessivi rispetto ai benefici derivanti da una simile decisione, in un territorio dove i numeri dei contagi non si avvicinano neanche lontanamente a quelli delle regioni del Nord più colpite».

Il rischio, prosegue Valvieri a nome dei 200 parrucchieri, risiederebbe nel fatto che «l’insostenibilità di tale chiusura costringerà inevitabilmente alla ripresa dell’attività in modo sommerso e irregolare, quindi recandosi direttamente a casa dei clienti per svolgere il loro lavoro. Circostanza questa, che presenta dei rischi notevolmente più alti rispetto ad una regolare riapertura delle attività, mentre nei nostri saloni potremmo lavorare in tutta sicurezza, con la possibilità di poter sanificare continuamente i locali e le attrezzature del mestiere, cosa che a domicilio non può essere fatta».

Dopo una prima richiesta di aiuto – passata, secondo quanto riportato, inascoltata – al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, i 200 parrucchieri di Messina si dichiarano pronti a scendere in piazza con “una protesta simbolica” per far sentire la propria voce.

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