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Messina, il liceo Maurolico vince il torneo “Dire e contraddire”: premiata l’eloquenza

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È il liceo classico Maurolico di Messina la scuola che si è aggiudicata la targa per la migliore presenza scenica nel torneo “Dire e contraddire”. Il riconoscimento, che ha coinvolto l’ordine degli avvocati nella competizione nazionale, è stato consegnato dal Consiglio Nazionale Forense. “Dire e contraddire” aveva lo scopo di far acquisire ai giovani conoscenze e tecniche argomentative e persuasive, mirando a diffondere la cultura dei valori della democrazia, dei diritti e doveri di cittadinanza e della legalità attraverso una coinvolgente disputa.

«La squadra mauroliciana “Maurodike” – dichiara Isabella Barone, consigliera dell’Ordine e referente progetti educazione alla legalità – che nell’aprile scorso aveva battuto per la fase regionale il team “Verba manent” del liceo Garibaldi, collegato all’Ordine degli avvocati di Palermo, adesso ha conquistato il prestigioso riconoscimento».

Per il liceo Maurolico di Messina a ricevere la targa, firmata della presidente CNF Maria Masi e della coordinatrice progetti educazione alle legalità Daniela Giraudo, sono stati gli studenti messinesi Sara Tommasini, Claudio Messina, Giulia Bisazza, Giulia De Filippo, Gianmaria Puglisi, Giada Alimandi ed Emanuele Scaramozzino.

«Un week end ricco di emozioni – ha detto il presidente dell’Ordine peloritano, Domenico Santoro – a cominciare dal vedere felici e orgogliosi gli studenti di un liceo eccellente come il Maurolico che hanno partecipato con grande entusiasmo e interesse al torneo nazionale, distinguendosi in modo particolare. Un momento culturale di alto valore anche quello legato all’iniziativa voluta dal Comune di Messina “Vieni a Palazzo!”, cui abbiamo aderito volentieri».

Venerdì scorso la sede dell’Ordine degli Avvocati è stata aperta al pubblico, nell’ambito di “Vieni a Palazzo!”, riuscendo a portare più di 100 visitatori nella biblioteca e nella sala del Consiglio, dov’è stata allestita l’esposizione d’arte di Frida Simona Giuffrida. Pittrice per passione, con le sette tele esposte dai motivi astratti e realizzate con la tecnica acrilico su tela, ha donato un tocco di colore ai saloni caratterizzati dallo stile austero dell’architetto Piacentini, da cui prende il nome il Palazzo di Giustizia. «Arte e diritto possono essere due facce della stessa medaglia – sottolinea Giuffrida –, mi auguro che in futuro si possano ripetere occasioni come questa e dare la possibilità ad altri artisti di essere ospitati dall’Ordine; per me è stato un onore oltreché un piacere condividere il mio amore per la pittura con i messinesi».

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