28 dicembre 1908, ore 5.21. La terra trema in Sicilia e in Calabria per 37 lunghi secondi stravolgendo le sorti di Messina. A 110 anni dal terremoto il professor Franz Riccobono ci racconta quei drammatici giorni commentando 10 scatti d’epoca.
«Messina nel 1908 era una città nota – ha spiegato il professor Riccobono. Non era una provincia sperduta, ma aveva un ruolo di primo piano in Europa e nel Mediterraneo. Vi era una forte presenza di comunità straniere, e il fatto che in questa città amica fosse avvenuta una così grave catastrofe destò l’attenzione di tutto il mondo. Ci furono tanti casi di solidarietà, dai marinai russi, agli inglesi, ai tedeschi».
Il sisma, di magnitudo 7.1 della scala Richter, è ricordato come uno degli eventi naturali più catastrofici del ‘900. I tragici resoconti di quei giorni parlano di oltre 60.000 vittime, una popolazione sostanzialmente dimezzata, e di un patrimonio culturale, artistico, materiale (i danni sarebbero ammontati a circa 2,2 miliardi di euro attuali) irrimediabilmente compromesso.
Oggi, a oltre un secolo di distanza dal “terremoto dei terremoti”, il professor Franz Riccobono, presidente dell’Associazione Amici del Museo di Messina, docente e consulente storico, nonché autore di numerosi studi sulla città dello Stretto, tra cui “Il Terremoto dei Terremoti Messina 1908” e “Il Porto di Messina, dagli Argonauti ai Croceristi”, rilegge con noi 10 immagini d’archivio dei giorni e degli anni successivi al disastro.
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
(20831)