lavori a viadotto ritiro, a Messina (foto © screen video Toto costruzioni)

Messina. Caso svincoli di Giostra, De Luca: «Roba da Autorità Giudiziaria»

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«Una vicenda surreale, roba da Autorità Giudiziaria» questo quanto dichiarato dal sindaco di Messina Cateno De Luca circa i viadotti di Giostra – realizzati ma mai aperti al transito – che, secondo il Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP) deliberato ieri, martedì 22 settembre, riporterebbero «una serie di problemi in corrispondenza degli appoggi».

Il Documento in questione è stato redatto a seguito di analisi circa le condizioni dei viadotto “O” e “P” del complesso degli svincoli di Giostra richieste per valutarne la possibile apertura al traffico. Apertura che attualmente non è possibile nonostante le rampe siano state realizzate nel 2009. A ricostruire la vicenda è il Primo Cittadino.

«I viadotti “O” e “P” – spiega il sindaco Cateno De Luca –, sono stati progettati nel 1998 e successivamente realizzati dal R.T.I. TORNO S.r.l; le opere sono state dirette dall’ing. Giuseppe Rodriquez e collaudate staticamente dal prof. ing. Ferdinando Corriere, che ha emesso l’atto di collaudo in data 31/08/2009. Paradossalmente, i viadotti realizzati non sono mai stati aperti al transito dopo la loro ultimazione, in quanto non erano ancora state completate le rampe di raccordo con i viadotti autostradali, oggetto di un separato appalto».

In occasione dell’avvio dei lavori di sostituzione delle due rampe del viadotto Ritiro da parte del CAS (Consorzio Autostrade Siciliane), l’Amministrazione De Luca ha voluto verificare se fosse possibile aprire i due viadotti al transito veicolare per alleggerire il traffico in città. Ma un sopralluogo del Dipartimento Servizi Tecnici e una successiva ispezione della struttura da parte di una ditta specializzata chiamata appositamente hanno rilevato diverse criticità.

«I risultati delle ispezioni – ha chiarito il Sindaco di Messina – hanno messo in evidenza una serie di problemi in corrispondenza degli appoggi, di cui solo alcuni di questi sono riconducibili ad un normale deterioramento e quindi risolvibili con interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione. Altri, denotano un non corretto funzionamento della struttura, con la necessità di maggiori approfondimenti per valutare quali interventi devono essere eseguiti per rendere il viadotto in grado di sopportare i carichi da traffico e le azioni sismiche».

Il documento spiega quindi che «le condizioni degli appoggi, per le criticità riscontrate, non consentono un’immediata apertura al transito dei viadotti».

«In considerazione del fatto che – ha aggiunto –, lo studio e la soluzione delle problematiche rilevate richiedono l’utilizzo di professionalità altamente qualificate e specializzate, è stata richiesta la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina».

Attualmente, le possibili linee di intervento per risolvere i problemi riscontrati sono due:

  • procedere al semplice ripristino delle condizioni di progetto approvato a suo tempo dall’Ufficio del Genio Civile (linea di intervento 1);
  • adeguare il viadotto alla normativa sismica vigente (linea di intervento 2).

Il DIP ha valutato effettuato una stima dei costi per la linea d’intervento 1 « in quanto appare comunque quella indispensabile per il ripristino delle condizioni di traffico sui viadotti, salvo poi eventualmente modificare l’obiettivo in funzioni dei risultati in fase di progettazione». L’importo presunto complessivo delle opere di manutenzione straordinaria, ha specificato De Luca, sono state stimate in circa 1.500.000 euro.

«Si è dato mandato al RUP – ha concluso –, di segnalare alle Autorità competenti, eventuali responsabilità che dovessero emergere da parte dei soggetti che hanno condotto, eseguito e collaudato le opere in oggetto, in merito ai problemi riscontrati sulle strutture».

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