Messina cade a pezzi. Cronaca di una “giornata tipo”

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Messina cade a pezzi, non solo in senso figurato. In poche ore si sono infatti verificati tre episodi che rappresentano al meglio il senso di precarietà che contraddistingue questa martoriata città. Ieri si è sfiorata la tragedia sul viale Europa. Intorno alle 19 si è staccato un pezzo di cornicione dall’ingresso principale dell’ospedale Piemonte, i calcinacci hanno colpito alla testa un bimbo di 7 anni che stava entrando nella struttura sanitaria. Il piccolo fortunatamente non ha riportato ferite gravi, ma paradossalmente non è stato medicato al pronto soccorso dello stesso Piemonte, distante pochi metri, ma al Policlinico. Una decisione apparentemente inspiegabile.

Sempre ieri pomeriggio, un mezzo per l’autoespurgo è intervenuto nel villaggio di S.Agata per riparare una condotta fognaria, che da giorni riversava liquidi maleodoranti in strada e a pochi passi dalle abitazioni. Durante le manovre, il camion si è però ritrovato inghiottito in una voragine. L’asfalto ha ceduto sotto il peso del mezzo, rimasto imprigionato con una ruota. Per estrarre il camion, il cui conducente è rimasto illeso, sono intervenuti i Vigili del Fuoco.

Ma non finisce qui, il 6 maggio 2016 ha regalato un ulteriore episodio di degrado. Intorno alle 4 di mattina un albero si è schiantato nei pressi del Tribunale. L’arbusto si è praticamente spezzato in due, abbattendosi sull’asfalto in un tratto che in un’altra ora sarebbe stato battuto da pedoni e autovetture. Il pericolo era stato già segnalato dalla IV Circoscrizione, che in passato aveva criticato le modalità con cui l’amministrazione  comunale aveva provveduto a potare gli alberi.

Tre episodi che descrivono un giorno  a Messina. Se poi a tutto ciò si aggiunge il degrado derivante dai cumuli di spazzatura al bordo delle strade, dalla mancata scerbatura in numerosi quartieri e dall’inciviltà dilagante per le strade cittadine, il quadro è completo. Giorno 6 maggio 2016 Messina ha regalato questa cartolina,  e a chi la abita consigliamo di tenere sempre gli occhi aperti non solo per ammirare il panorama dello Stretto, ma anche per evitare pericoli imminenti provenienti dall’alto o dal basso. Ogni riferimento a slogan politici è puramente casuale.

Andrea Castorina

 

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