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Messina. Aumentano i prezzi al consumo: a febbraio 2022 incremento dell’1,5%

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Per chi non mastica l’economese o lo statistichese, l’indice dei prezzi al consumo è una misura statistica formata dalla media dei prezzi ponderati per mezzo di uno specifico paniere di beni e servizi. Per quanto riguarda Messina, i prezzi al consumo di febbraio 2022 ci dicono che si registra un incremento economico dello 1,5%. Quali prezzi stanno quindi aumentando?

Secondo i dati, elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid, aumentano i prezzi, tendenzialmente, rispetto al 2021 di: prodotti alimentari e  bevande analcoliche (+6,3%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+32,2%), mobili, articoli e servizi per la casa (+1,2%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,8%), trasporti (+10,7%), ricreazione, spettacoli e cultura (+1%), servizi ricettivi e ristorazione (+2,9%), altri beni e servizi (+0,8%). I prezzi al consumo che decrescono a Messina, invece, sono: bevande alcoliche e tabacchi (-0,3%), abbigliamento e calzature (-0,4%), comunicazioni (-2,2%), istruzione (-0,4%).

I prezzi aumentano

Nel dettaglio, si registrano aumenti per quanto riguarda sigari e sigarette (+0,3%; +0,9% il tendenziale) e altri tabacchi (+1,5%; +1,6% il tendenziale), dovuti all’incremento di alcune marche. Per quanto riguarda l’energia elettrica, le tariffe del mercato libero registrano un marcato aumento congiunturale (+23,8%; +64,9% il tendenziale), legato alla crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche.

Su i servizi di trasporto: quello aereo registra un decremento nei voli nazionali (-14,8%; -20% il tendenziale), e un incremento in quelli europei (+11,6%; -0,4% il tendenziale) e in quelli intercontinentali (+8,7%; +27,8% il tendenziale). Sia il decremento dei voli nazionali sia gli incrementi dei voli europei e intercontinentali sono dovuti essenzialmente al segmento low cost.

Si registra, inoltre, una diminuzione dei prezzi dei trasporti ferroviari nazionali (-3,6%; -17,2% il tendenziale), a causa di una maggiore disponibilità di offerte per l’intercity e l’alta velocità, e dei prezzi del trasporto marittimo (-0,3%; +8,3% il
tendenziale), da attribuirsi alle destinazioni interne in particolare a quelle verso le isole maggiori.

Per quanto riguarda i servizi turistici, si rileva un lieve aumento congiunturale dei prezzi dei pacchetti vacanza internazionali (+0,1%; +6,8% il tendenziale) e un più marcato aumento dei pacchetti vacanza nazionali (+1,8%; +14,6% il tendenziale), quest’ultimo dovuto ai segmenti di mercato della montagna e delle città d’arte.

Diminuiscono, invece, i prezzi dei villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (-0,1%; +5,6% il tendenziale) e soprattutto degli agriturismi (-15,7%). Per quanto riguarda i servizi ricreativi, si registra un aumento degli impianti di risalita (+4,5%; +13,1% il tendenziale), e una diminuzione dei parchi di divertimento (-4,6%; +0,3% il tendenziale).

Ultimo dato riferito al comparto cultura, si rileva un decremento congiunturale del prezzo dei libri di narrativa (-0,3%; +2,8% il tendenziale) e del download di e-book (-4,5%; -7,8% il tendenziale). Viceversa, si registra un incremento congiunturale del prezzo dei quotidiani a diffusione nazionale (+1,7%; +3,3% il tendenziale) e dei periodici (+0,7%; +3,2%), legato a una diversa distribuzione degli allegati.

Di recente anche Assoutenti, sulla base dei dati del Mise, ha registrato su tutto il territorio nazionale un aumento dei prezzi al consumo; secondo i numeri elaborati, Messina è una delle città meno care.

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