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Messina da 16 mesi senza Garante per i diritti dell’Infanzia e Adolescenza

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Da oltre un anno nel Comune di Messina non c’è alcuna figura che ricopra il ruolo di “Garante per i diritti dell’infanzia e adolescenza“, prevista dalla legge Legge n. 112 del 12 luglio 2011.

Fino al luglio 2015 tale ruolo era ricoperto dalla Dott.ssa Maria Baronello, nominata dal Consiglio Comunale il 15 aprile 2014.

A sottolineare questa mancanza istituzionale il consigliere Libero Gioveni, fattosi promotore in aula di un ordine del giorno proprio per la nomina di questo ruolo: «Il garante – spiega il consigliere – ha il compito di promuovere e sostenere il rispetto e la garanzia dei diritti di cui i minori sono titolari, tutela il diritto alla famiglia, all’educazione, all’istruzione ed alla salute, e segnala alle autorità giudiziarie e agli organi competenti chiunque commetta abusi contro i minori».

«Tra l’altro – prosegue il consigliere – parecchio importanti e pungenti si erano rivelate le relazioni della dimissionaria Dott.ssa Baronello in merito alla gestione generale dei minori nella nostra città. Diverse le criticità evidenziate nelle sue relazioni – ricorda l’esponente del gruppo Misto – per le quali non si può ancora non esprimere preoccupazione per un decadimento sociale sempre più vertiginoso della nostra città rispetto al quale si ha il dovere di intervenire».

La Dott.ssa Baronello aveva evidenziato la carenza di professionalità specifiche nel settore (18 assistenti sociali di cui 4 part-time, a fronte di più di 100 di ruolo a Catania e Palermo), problema che si sta cercando di arginare con le assunzioni previste con i fondi PON.

«Inoltre – prosegue Gioveni – il garante aveva confermato, purtroppo, le numerose denunce fatte negli anni proprio da me nell’ambito del delicato settore degli asili nido, ossia che Messina non rispetta i parametri del trattato di Lisbona che aveva fissato al 33% la percentuale di bambini da zero a 3 anni a cui doveva essere garantita un’assistenza pubblica negli asili nido. Infatti, su 8544 bambini in questa fascia d’età, più di 2800 dovevano essere ospitati nei Nidi comunali e invece nei soli 3 asili nido presenti in città (Camaro, San Licandro e Giostra a cui si aggiungerà il micro nido di Palazzo Zanca) sono presenti solo 94 bambini, ossia appena l’1%. Oltre a questo la Baronello aveva evidenziato il fatto che anche tutta la zona Sud della città risulta scoperta aggiungendo che gli asili nido non devono essere considerati “servizi a domanda individuale”, bensì riconosciuti come prima importante risposta al diritto all’educazione e allo sviluppo. Anche le altre fasce d’età (4-12 e 13-18) che contano circa 32.000 fra bambini e adolescenti sono molto a rischio; il Garante aveva evidenziato marcatamente il numero insufficiente di CAG nel territorio che tra l’altro non sono stati né migliorati né potenziati, nonostante 1 milione e 87.000 euro stanziati con i fondi TASI 2015 di cui non si ha ancora certezza dell’utilizzo».

«Insomma – conclude Gioveni – fra le tante emergenze di cui occuparsi ci sarebbe anche quella sociale relativa ai minori, non meno importante fra quelle su cui l’Aula (a cui faccio appello) dovrà pronunciarsi in questo scorcio di fine mandato».

 

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