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Mensa scolastica. Gioveni: «Ridurre le rette alle famiglie più disagiate»

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mensa-scolasticaDi recente sono state rimodulate le fasce di reddito Isee e le quote di compartecipazione per la refezione scolastica, nelle scuole materne, elementari e medie inferiori. Un intervento, questo, che ha suscitato perplessità e che già Lillo Oceano della Cgil aveva definito sbagliato, poiché incide negativamente sulle famiglie più indigenti. Dello stesso avviso anche il Consigliere della terza circoscrizione, Libero Gioveni, che scrive in una nota: «Non può che risultare inaccettabile assistere a scene o conoscere situazioni di famiglie di medio-basso reddito (con un valore Isee inferiore a 9.000 euro) e con due bambini che usufruiscono del servizio di mensa scolastica, che ritirano i piccoli all’ora di pranzo da scuola perché sono costretti a sborsare ben 5 euro al giorno». «Posto che l’aumento dei costi era certamente nell’aria per garantire il prezioso servizio nelle scuole e si era reso necessario alla luce della drammatica situazione finanziaria di Palazzo Zanca ― commenta Gioveni ― non si può sottacere il fatto evidente che alcuni casi familiari andavano considerati e trattati attraverso forme di agevolazione o di incentivo, anche per non rischiare, come di fatto è accaduto o rischia di accadere, che le mense scolastiche rischino di spopolarsi». Nella seconda fascia di reddito con valore Isee fra i 2.000 e i 9.000 euro è stato stabilito un aumento del costo da 1,74 euro a 2,50 euro a pasto «ma è pur vero ― spiega il consigliere ― che alle famiglie rientranti in questa fascia con due bambini non si può far pagare 5 euro al giorno, ossia 130 euro al mese». Alla luce di ciò, la rimodulazione delle fasce di reddito ha portato ad una vera “discriminazione” perché se è vero che «per tante famiglie l’aumento del costo del servizio ha rappresentato un “duro colpo”, per molte altre ― spiega l’esponente Udc ― tale provvedimento ha rappresentato di certo un dramma». E tra i plessi scolastici interessati da questa realtà Gioveni segnala la scuola elementare “La Pira 3” di Camaro «dove risulta certamente alto il tasso di povertà e disagio sociale». Pertanto il consigliere invita il Commissario Croce e il Dirigente di settore De Francesco a rivedere da subito alcuni casi specifici «quali, appunto, quelli di famiglie con più figli che usufruiscono del servizio mensa, proponendo nella fattispecie la riduzione di almeno il 25% del costo complessivo dei pasti».

 

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