Manutenzione torrenti, quel contenzioso Comune-Genio Civile che blocca tutto

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La manutenzione e la messa in sicurezza dei torrenti è uno dei problemi che affliggono il nostro territorio da diversi anni, ma che puntualmente torna a farsi sentire con l’arrivo delle piogge. In alcune zone della città gli alvei pieni di detriti, rifiuti e sterpaglie rappresentano un grosso rischio per l’incolumità dei cittadini,  le acque torrentizie spesso e volentieri rischiano di superare gli argini con tutte le conseguenze del caso.

Nel corso di questi anni, Palazzo Zanca non è potuto intervenire in modo deciso per via della carenza di fondi, ma oltre alle casse vuote si è aggiunto un altro problema: la nascita di un contenzioso tra il Comune stesso e il Genio Civile. La situazione è abbastanza chiara perchè riguarda la titolarità degli interventi da eseguire che, per il Comune, sono di competenza regionale, quindi del Genio Civile.

Il 25 settembre scorso, però, lo stesso Ingegnere Capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, ha lanciato l’ennesimo grido d’allarme sulla situazione dei torrenti di Messina e provincia, emettendo un provvedimento emergenziale per l’applicazione del decreto 523/1904 a carico delle Amministrazioni responsabili della conservazione di ponti, opere di attraversamento dei corsi d’acqua e manufatti di protezione idraulica di insediamenti, strade ed infrastrutture arginali.

A questo va aggiunto che ulteriori interventi di scerbatura sarebbero a carico di Messinambiente, ma la situazione resta bloccata. Si attende la sentenza del Tribunale Speciale delle Acque Reflue, l’unico organo chiamato a sciogliere questa matassa ingarbugliata, ma questo immobilismo potrebbe durare ancora per diversi mesi. Dall’altra parte, dopo l’approvazione del Previsionale 2016, il Dipartimento al Genio Civile sta eseguendo quegli interventi di manutenzione ordinaria già messi in cantiere diverso tempo fa.

Ad essere attenzionati sono i principali torrenti cittadini, quali il Bisconte-Catarratti, il Bordonaro, lo Sperone e il Papardo, ma per la manutenzione straordinaria la città dovrà ancora aspettare.

Antonio Macauda

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