Maltempo in Sicilia, la Regione dichiara lo stato di crisi: «Si accelera la messa in sicurezza»

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La Regione dichiara lo stato di crisi per i danni causati dal maltempo di settembre e ottobre in Sicilia. Nel provvedimento Ragusa, Trapani e Palermo, ma anche le città metropolitane di Messina e Catania. «Adesso – ha commentato il presidente della Regione – velocizzeremo la macchina e attiveremo i primi interventi della Protezione civile e dell’Autorità di bacino per la messa in sicurezza dei torrenti e della città di Trapani».

Lo stato di crisi dichiarato nelle scorse ore avrà da durata di sei mesi e servirà a premere l’acceleratore sugli interventi di messa in sicurezza nei territori della Sicilia colpiti dal maltempo del 25, 26 e 30 settembre, del 1° ottobre e delle giornate comprese tra il 9 e il 13 ottobre. A motivare il provvedimento firmato dal presidente della Regione, Renato Schifani, la relazione redatta dal dipartimento regionale della Protezione civile.

Nel documento, il capo della Protezione civile della Presidenza della Regione, Salvo Cocina, spiega nel dettaglio quanto avvenuto e come gli eventi meteo avversi abbiano provocato «lo straripamento di corsi d’acqua ed allagamenti nelle aree urbane, presumibilmente da ricondurre a deficit strutturali, nonché sversamenti di detriti lungo la viabilità ferroviaria, con fenomeni di crolli rocciosi e interruzione della viabilità». Fenomeni che hanno quindi «determinato gravi danni alle infrastrutture pubbliche e private, alle attività produttive e commerciali, ai beni e alle persone». In particolare, si fa qui riferimento al maltempo del 9, 10, 12 e 13 ottobre che ha colpito l’area occidentale e meridionale dell’Isola.

I comuni interessati dal provvedimento sono: Trapani, Paceco, Partanna, Campobello di Mazara, Mazara del Vallo, Erice, Valderice, Castelvetrano, Misiliscemi e Castellammare del Golfo, nel Trapanese; Agrigento, Santa Margherita di Belice, Sambuca di Sicilia, Menfi, Cammarata, Comitini, Naro, San Giovanni Gemini e Sciacca, nell’Agrigentino; Niscemi, in provincia di Caltanissetta; Palermo, Carini, Corleone e Contessa Entellina, nel Palermitano; Enna, Piazza Armerina, Barrafranca e Pietraperzia, nell’Ennese; Ragusa e Modica, nel Ragusano; le Città metropolitane di Messina e Catania.

«Nell’immediatezza degli eventi – ha commentato il presidente della Regione Renato Schifani – tutte le strutture operative di Protezione civile, regionali, provinciali e comunali, coadiuvate dalle associazioni di volontariato, dai Vigili del fuoco, dall’Esercito sono intervenute tempestivamente per soccorrere la popolazione colpita e rimuovere le situazioni di pericolo. Adesso, con la dichiarazione dello stato di crisi velocizzeremo la macchina e attiveremo i primi interventi della Protezione civile e dell’Autorità di bacino per la messa in sicurezza dei torrenti e della città di Trapani».

(In foto il presidente Renato Schifani durante un sopralluogo sul torrente Verderame, nel trapanese)

 

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