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Lunga attesa dei 32 vigili concorsisti al Comune: «Il Palazzo non apre a rivoluzioni e cambiamenti»

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concorsisti presidioContinua la protesta dei 32 vigili concorsisti a Palazzo Zanca. Aspettano ancora che qualcuno dia loro delle risposte. Attendono e nell’estenuante attesa, amareggiati, scrivono al sindaco Renato Accorinti, all’assessore Nino Mantineo, al segretario generale Antonio Le Donne, al comandate dei Vigili Urbani, Calogero Ferlisi.

Ecco il testo:

«Se dovessimo tirare le somme e fare un bilancio, come peraltro richiestoci in primis dalle centinaia di persone che negli ultimi giorni stanno manifestando il loro grande affetto e il loro ampio sostegno alla nostra causa, affollando di “scatti e scritti” la pagina facebook “iostocoi32”, potremmo dire con quasi assoluta certezza che purtroppo il copione di questi mesi (oltre che di questi anni) non sembra essere destinato a mutare, neanche oggi.

Continuiamo ad essere più o meno apertamente osteggiati, umiliati e derisi fino ad essere da qualcuno poi perfino additati, in maniera davvero “grottesca”, come gli unti dal Signore. Siamo tali pur essendo nei fatti fuori? Invisibili? Pur non essendo mai stati destinatari di alcun privilegio ma anzi, forse proprio perché “unti dal Signore”, siamo quelli a cui neanche i diritti sono stati ad oggi riconosciuti?

Un insieme di azioni poste in essere a diversi livelli, convergono poi e quasi avvalorano, quei cattivi pensieri per i quali, nella città di Messina, sembrerebbe sia meglio evitare di espletare concorsi pubblici, stante il fatto che parteciparvi, o addirittura permettersi di vincerli tra migliaia di altri preparati candidati provenienti da tutta Italia, porta ad essere destinatari di un’infamante etichetta “simil-lebbrosa” per la quale il sistema, trincerandosi in se stesso, ti rifiuta e ti rigetta. Del resto, trattasi di vere e proprie anomalie per un sistema che nei fatti, sembra essere dopato da anni di assenza di regole certe e di opportunità trasparenti per tutti.

Sconcerta poi vedere che con il passare del tempo questo palazzo non muta, ma anzi irrimediabilmente sembra mutare gli altri, mutare perfino coloro che vi entrano con l’idea di portare e apportare rivoluzioni e cambiamenti.

Noi si resta qui, con il nostro carico di attenzioni promesse ma che, probabilmente a causa di strane congiunture astrali, puntualmente restano disattese. Si resta a fare i conti con i problemi di sempre, con l’assoluta assenza di risposte che non siano un “vi assumeremo entro l’anno”, un “la vostra questione è facilmente risolvibile” o ancora un “mi incatenerò al Ministero per voi”, frasi forti che appassionano di certo, ma che purtroppo non risolvono né i problemi veri né quelli meno veri.

Tra le tante domande in attesa di risposte ad esempio, perché, seppur più volte suggerito, non si è mai preso in considerazione di chiedere al Ministero – mesi addietro – una normale assunzione stagionale con i fondi del 208 del codice della strada redigendo un progetto simile a quello che si presenta oggi, dopo un anno e mezzo? Era davvero nelle intenzioni di questa Amministrazione redigere una delibera di proroga o è stato un atto estemporaneo confezionato solo il giorno della scadenza a fronte di una legittima protesta? Perché si è dovuti arrivare alla scadenza della graduatoria concorsuale? Perché la delibera di proroga della graduatoria, pur essendo un atto di competenza della giunta, cosa peraltro ammessa dallo stesso Segretario Generale, è stata addirittura “condizionata” al parere di una commissione ministeriale che nei fatti, da quanto prevede la legge, non può che essere incompetente in materia non trattandosi né di modifiche di piante organiche né di atti in materia di personale che prevedono impegni di spesa? Si vuole forse cercare di ottenere dal Ministero una via d’uscita dall’imbarazzo 32? Come farà la città di Messina a far fronte ai problemi viabili, visto che il Governo Renzi ha bloccato l’espletamento di concorsi pubblici per almeno i prossimi due anni? Ed ancora, visti i prossimi pensionamenti di un corpo già numericamente ridotto all’osso, si vuole forse cancellare definitivamente la polizia municipale nella città di Messina?

In definitiva, a questa Amministrazione non chiediamo frasi ad effetto ma azioni di netta discontinuità con il passato, chiediamo di sposare i problemi e di farli propri nell’interesse della città in primis e per dare risposte immediate e concrete a dei concittadini. A questa Amministrazione chiediamo risposte. Risposte alle nostre legittime domande alle quali in chiusura aggiungiamo, perché mai ciò che è normale ovunque, in qualsiasi città italiana, qui è impossibile da fare, irragionevole, illogico, illegittimo, inaccettabile, improponibile, quasi a distorcere ad arte la realtà, nonché la verità vera?».

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