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Lettera aperta di un “politicando” ai “politichesi”: “La politica non significa lusso, intascare soldi pubblici. Voi la declassate”

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politica platoneIl mio nome è Fabrizio D’Andrea, ho 32 anni e vivo e opero nella Provincia di Messina.

Mi permetto di scrivere queste poche righe per evidenziare quale sia il concetto di politica da parte di un “giovane” di 32 anni come me. Sicuramente sarò perdonato se sono critico con la classe politica recente e soprattutto con quella attuale. Non è mio costume criticare a vuoto, giusto per dar fiato al cavo orale, o per accrescere vanamente il numero di quanti, sempre più numerosi, sono risentiti con l’attuale modo di gestire la politica, ma purtroppo la realtà dei fatti mi porta a dare suggerimenti, se permettete, proprio a voi politici, che in politica ci siete da tempo.

Voi potrete obiettare che non ho alcun titolo per fornire consigli. Ma in virtù del fatto che sono un giovane che ha fatto della politica un elemento fondamentale della propria vita, e considerata la circostanza che, secondo me, ogni serio politico ha il dovere di ascoltare e recepire le istanze che provengono dai cittadini, mi sento autorizzato ad esprimermi. Ho detto poc’anzi che la mia più grande passione è la politica. Infatti mi batto per la politica; faccio sacrifici per fare politica; piango persino, se è il caso, per questioni politiche, ma sono orgoglioso di non aver mai chiesto niente a nessuno in ambito politico. Non ho mai voluto e accettato alcuna “raccomandazione”, anche se alcuni si sono offerti di fornirmela. Sono felice di questo e, malgrado tutto, faccio politica sempre con lo stesso spirito, sin dall’inizio.

Eppure potrei pensare: ma perché lo faccio ? La risposta è semplice. Lo faccio per la mia gente, per la vita. La politica è un servizio alla collettività, è volontariato, donarsi al pubblico, agli altri.

La politica non significa lusso, intascare soldi pubblici, dare o accettare raccomandazioni: NO. Faccio politica senza un centesimo, faccio politica risparmiando i soldi per la pizza del sabato sera, faccio politica curando chi sta peggio di me. Non capisco come mai io che non ho nulla devo cercare di migliorare la “Politica” e voi che avete tutto (denaro, potere, prestigio) tendete sempre di più a declassare questa importante parola, anzi questa importantissima, vitale attività pubblica.

Perché non iniziamo a fare le cose giuste per la vita, nostra e degli altri, dell’intera collettività? Per me politica significa : “Aiutare la vita”. Cosi come si sta agendo, in varie sedi istituzionali, nei cosiddetti centri di potere, la vita viene mortificata, anzi si tende a distruggerla! Tutto questo è orribile, non degno degli esseri umani. Abbiamo il dovere di pensare al padre di famiglia che lavora una vita per avere una misera pensione e che è pure costretto a mantenere i figli, poiché disoccupati; non possiamo e non dobbiamo trascurare le famiglie che non si possono permettere nemmeno il latte per i propri bambini ( ne so qualcosa); dobbiamo pensare con sdegno ed orrore a coloro che si vogliono arricchire coi soldi pubblici che andrebbero invece destinati ai giovani; e di converso pensiamo con grande compassione a chi è stanco della vita, a chi preferisce la morte alla vita. Non posso nemmeno immaginare che ci siano persone che preferiscono morire anziché vivere, poiché la loro qualità della vita è nettamente peggiorata, si è degradata a tal punto che quasi non esiste più una possibilità di vita dignitosa. Ma tutti voi pensate mai a questo? La vita è di tutti e tutti abbiamo il diritto di vivere, di avere pari opportunità. La nostra Costituzione ce lo impone quasi!

Perché io devo fare sacrifici su sacrifici per stare vicino a persone bisognose e voi non potete realmente diminuire almeno una parte dei vostri esosi, vergognosi, talvolta immeritati stipendi? Perché? Che differenza c’è tra voi e uno che lavora in miniera, tra voi e uno che rischia la vita per uno stipendio che a malapena gli consente di arrivare a fine mese? Sinceramente non capisco. Magari un giorno potessi fare il politico (non il politicante), anche se sono sicuro che questo non succederà. Non mi vogliono, ne sono sicuro. Una volta ricevetti una telefonata per una candidatura, (a ripensarci mi viene ancora da ridere). Volevano che io mi candidassi, poiché certi di un mio grande riscontro elettorale e con garanzia di agevolazioni future. Ho detto NO. Non mi interessano queste cose; voglio solo un progetto serio per la mia gente. La politica la voglio migliorare con la passione e la serietà; voglio far capire, ai giovani come me, che del fumo negli occhi non ce ne facciamo nulla. Ci vogliono esempi concreti, reali. La politica “alla vecchia maniera” è finita. Non ha più un senso. Dobbiamo far capire che ancora esistono persone che amano la propria gente, amano mettersi a sua disposizione, e non per i soldi di fine mese, o la poltrona di pelle, ma per l’autentico interesse collettivo. La mia politica è questa: non farò nulla che arrechi torti all’essere umano, che arrechi dispiacere a un giovane, forse perché so cosa vuol dire la parola sacrificio. Desidero migliorare la vita attraverso la politica. Qualcuno mi potrà dire che sono un pazzo, poco importa; lotterò finché ne avrò la forza per dare questo segnale di “politica-volontariato”. Lo stipendio di un politico non deve essere uno stipendio faraonico, ma uno stipendio giusto; un politico non deve avere la macchina di lusso, o farsi la villa con i soldi sporchi. Cerchiamo di avvicinarci ai giovani e di farli avvicinare con rinnovata fiducia alla politica. Facciamo capir loro che questa parola deve e vuole cambiare; non diamo più alibi a niente; non facciamo capire che la 

politica è mafia, corruzione, interessi. BASTA!!! Metto la mia faccia per far intendere questo. Non voglio soldi in cambio (anche se ne potrei avere bisogno). Non confondo le parti. I soldi si devono acquisire giustamente con il lavoro di tutti i giorni, con i meriti, con i sacrifici. Ogni mattina svegliandomi faccio il segno della croce, ringraziando Dio oltre che alla mia famiglia per avermi messo alla luce, regalo meraviglioso. In un certo qual modo mi sento di essere in dovere con loro, 

voglio restituire questo magnifico dono della vita attraverso la mia figura; ”Voglio migliorare la vita attraverso la politica. Non sono io a dire questo: lo dice la Vita. “Un giovane che ci mette la faccia per i giovani”.

Con affetto

Fabrizio D’Andrea

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