La settimana di Natale è cominciata e, per diverse ragioni, avremo più tempo libero a disposizione per recuperare qualche vecchia serie tv o per scoprirne di nuove: ne abbiamo selezionate 10, consigliate, da vedere in 10 giorni. Visto che il nuovo Decreto ci tiene tutti a casa per diversi giorni, e le uscite serali sono escluse già da un bel po’ di tempo, armiamoci di telecomando, prepariamo i pop-corn, una bella coperta calda e schiacciamo “play”.
Un avvertimento, prima di cominciare. Consigliare serie tv come “Game of Thrones”, “Lost” o “Breaking Bad” avrebbe poco senso, le abbiamo viste tutti e “The Sopranos” lo abbiamo consigliato qui. Anche in questa occasione abbiamo scelto, quindi, di privilegiare serie tv concluse (con qualche eccezione), che possano essere viste in 10 giorni facendo una vera e propria maratona, così come ci ha ormai abituato a fare Netflix.
10 serie tv da vedere durante le vacanze di Natale
Fargo
Humor nero, fotografia impeccabile, dialoghi brillanti, epici, personaggi a tutto tondo, uomini e donne comuni, criminali, sicari, coppie in crisi, scene e musiche da film western. Spiegare cos’è “Fargo” – la prima delle serie tv consigliate da vedere durante le vacanze di Natale – è praticamente impossibile. Ma ci possiamo provare. Ispirata all’omonimo film dei fratelli Coen, “Fargo” è una serie tv antologica, creata da Noah Hawley e composta (finora) da quattro stagioni di 10/11 puntate ciascuna, scollegate tra di loro a livello di trama, ma legate dalla tematica: quella della vita “tranquilla” di cittadine rurali del Midwest degli Stati Uniti, dell’eterna lotta tra bene e male e di tutto ciò che vi sta in mezzo.
Nella prima stagione un uomo ingaggia – più o meno accidentalmente – un sicario per uccidere il bullo che lo aveva tormentato al liceo; nella seconda la lotta tra due gruppi criminali stravolge la vita di Sioux Falls, in South Dakota; nella terza, una coppia decide di rubare un francobollo di grande valore per dare una svolta alla propria vita; nella quarta, a Kansas City, organizzazioni criminali di varia provenienza si scontrano per il dominio del territorio.
Un consiglio spassionato: visto che è una serie antologica, potete scegliere di non vedere tutte le stagioni o di non vederle in ordine di produzione. Date priorità alle prima e alla seconda, lasciate per ultima la terza.
Stagioni: 4
Stato: in corso
American Horror Story
Politicamente scorretta, disturbante, cattiva, sorprendente e spesso grottesca, la seconda serie tv consigliata per questo Natale è American Horror Story. Anche questa è una serie antologica, ogni stagione ha un tema e un’ambientazione horror diversi, dalla casa stregata, al manicomio, alla congrega di streghe, agli Stati Uniti durante la presidenza Trump.
In ogni stagione – 9 in tutto, ciascuna ha un titolo diverso e comprende una decina di episodi o poco più – Ryan Murphy scava a fondo nella natura umana, nelle nostre più grandi paure per dare vita di volta in volta a un incubo diverso. Non è una serie per tutti, c’è molta violenza e bisogna avere un gusto per il macabro per apprezzarla appieno; ma, al di là degli orrori che mostra – sempre in primo piano e senza alcuna censura –American Horror Story è una serie profondamente umana. È impossibile non provare empatia, almeno in parte, anche per il peggiore dei mostri.
Anche qui, essendo una serie antologica, si può scegliere se vederla tutta o meno. Le migliori sono – a gusto personale di chi scrive – Murders House, Asylum, Freak Show, Hotel e Coven. Ma si consiglia di guardare bene le trame, per farsi un’idea e scegliere quella più vicina ai propri gusti.
Stagioni: 9
Stato: in corso
The Office
Dopo l’horror, passiamo a una comedy. Anzi, “La Comedy”, quella con la “C” maiuscola, serie madre di Parks and Recreation, da cui discendono prodotti come Modern Family. “The Office” è un mockumentary – vale a dire un finto documentario – ambientato in un’azienda che vende carta. All’interno dell’ufficio, i dipendenti si raccontano alla telecamera, commentano gli eventi che vediamo sullo schermo per un documentario che, in sostanza, è la serie stessa. Manager dell’ufficio è un grandioso Steve Carrell, che interpreta Michael Scott, uomo egocentrico, inconcludente e (quasi) totalmente incapace di relazionarsi con altri essere umani. Attorno a lui, gli altri dipendenti dell’azienda, alle prese con le ansie della vita lavorativa quotidiana, ognuno con le proprie aspirazioni e i propri caratteri peculiari.
The Office è una serie ironica, pungente, a volte surreale, capace di far ridere veramente con poco, ma anche di emozionare e coinvolgere lo spettatore, rendendolo realmente partecipe delle vite dei suoi protagonisti.
La serie è lunga, ha 9 stagioni, ma le puntate sono tutte da 20 minuti, quindi con un po’ di impegno si può riuscire tranquillamente a vederla in 10 giorni.
Stagioni: 9
Stato: finita
Tales from the Loop (o The Loop)
Ispirata a una serie di dipinti di Simon Stålenhag, la serie di Nathaniel Halpern racconta le vite di un gruppo di persone che vive nei pressi del “Loop”, una macchina creata per svelare i segreti dell’universo. Chiunque vi entri in contatto diventa protagonista di eventi incredibili, fino ad allora ritenuti impossibili, al confine tra la scienza e la fantascienza.
Prodotto particolare, esteticamente appagante, fatto di silenzi, momenti e inquadrature studiate fino al minimo dettaglio, The Loop è probabilmente una delle serie tv più interessanti uscite in questo assurdo 2020. Ogni episodio – per il momento sono solo 8 – è un piccolo racconto, dedicato a uno degli abitanti del Loop, che poi lascia il testimone al successivo. Da vedere, ma con un’avvertenza: è una serie tv molto malinconica. Alcune puntate sono un vero e proprio pugno nello stomaco, quindi vanno assimilate e guardate una per volta. Statene alla larga, però, se siete alla ricerca di una serie tv d’azione, adrenalinica che lasci col fiato sospeso.
Stagioni: 1
Stato: ancora non si sa se verrà prodotta una nuova stagione
Lemony Snicket, una serie di sfortunati eventi
«Se vi interessano le storie con un lieto fine, allora questa non fa per voi. In questa storia non c’è un lieto fine, non c’è un lieto inizio e c’è ben poco di lieto anche nel mezzo. Mi chiamo Lemony Snicket ed è mio solenne dovere portare alla luce la storia dei piccoli Baudelaire, per come si svolsero i fatti molti anni fa. Ma voi spettatori non siete obbligati ad ascoltarla; anzi, vi consiglio di distogliere subito lo sguardo e guardare qualcosa di più piacevole».
Comincia così “Una serie di sfortunati eventi”, saga di libri per ragazzi e serie tv dedicata alle disavventure dei fratelli Violet, Klaus e Sunny Baudelaire, rimasti orfani da giovanissimi e da allora sempre inseguiti dal Conte Olaf, perfido individuo interessato a mettere le mani sull’eredità e sui segreti lasciati loro dai genitori. Narrata da Lemony Snicket, pseudonimo dell’autore Daniel Handler, la storia dei fratelli Baudelaire è, sì, una serie di sfortunati eventi, ma intervallati da momenti belli che rischiarano anche le notti più buie, illuminati dal coraggio e dal carattere forte e ostinato dei tre protagonisti e di alcune – non molte, purtroppo – delle persone con cui entrano in contatto. È un racconto di formazione che insegna e ricorda che è possibile salvarsi anche dalle situazioni più disperate, che non bisogna perdersi d’animo e che l’unione fa la forza. È una storia che parla di famiglia, coraggio e amicizia.
Insomma, una serie tv perfetta per il periodo natalizio, ironica, intelligente, adatta a tutta la famiglia.
Stagioni: 3
Stato: finita
Killing Eve
Addestrata per diventare una vera e propria macchina da guerra, senza emozioni né tentennamenti, Villanelle è un sicario, un’assassina su commissione, una criminale. Sulle sue tracce l’MI5 (i servizi segreti britannici) mette Eve Polastri, impiegata annoiata, brillante, ma relegata fino ad allora a un lavoro da scrivania. Le due protagoniste iniziano così a studiarsi, una si lancia all’inseguimento, l’altra prosegue nella sua fuga disseminando morte ovunque vada.
Serie tv troppo spesso ignorata, Killing Eve è una spy story adrenalinica con due protagoniste d’eccezione. Entrambe le interpreti, Jodie Comer (attrice inglese già vista in The White Princess) e Sandra Oh (sì, la Cristina Yang di Grey’s Anatomy), hanno entrambe collezionato candidature e premi ai BAFTA (British Academy of Film and Television Arts) e ai Golden Globes.
Stagioni: 3
Stato: in corso (rinnovata per la stagione 4)
Transparent
Morton Pfefferman, professore di scienze politiche, rivela alla moglie e ai suoi tre figli di essersi sempre sentito una donna. Inizia a indossare abiti femminili, cambia il proprio nome in Maura e inizia un viaggio alla scoperta di sé stessa. È questo il punto di partenza di “Transparent”, l’episodio pilota, per così dire, di quella che è probabilmente una delle serie tv più belle, oneste, coraggiose e interessanti degli ultimi anni. Dopo la rivelazione di Maura, infatti, tutti i componenti della famiglia iniziano un percorso analogo alla scoperta di loro stessi, cominciano a porsi delle domande, a mettersi in discussione e a cercare un modo per essere felici, fedeli al proprio essere. Cercano, in una parola, di essere “trasparenti”, nudi, veri, e non più opachi, nascosti da convenzioni, dai ruoli in cui col tempo si erano incastonati, quello della madre, dell’eterno Peter Pan, della figlia irresponsabile e ribelle.
Transparent (il gioco di parole è ovvio, “trans” + “parent”, ma anche, come si diceva prima, “trasparente) è una serie tv intima, fatta di close-up (inquadrature ravvicinate) e momenti scomodi, che parla di genere e di identità, che scava nel profondo dei suoi personaggi e li rivela per quello che sono. Ed è una serie di cui si parla veramente troppo poco.
Sono cinque stagioni di 13 episodi, il tempo c’è, quindi recuperatela.
Stagioni: 5
Stato: finita
Battlestar Galactica
Standard qualitativo per tutte le serie tv di fantascienza dal 2005 in avanti, Battlestar Galactica è un “must” per gli amanti del genere, ma non solo. Remake ben più fortunato dell’omonima serie di fine anni ’70, prodotto da Ronald Moore, Battlestar Galactica racconta del viaggio verso una “terra promessa” di un’umanità rimasta senza una casa a seguito dell’attacco di un antico nemico: i Cylon. Androidi creati dall’uomo, che all’uomo di sono ribellati come il Golem della tradizione ebraica, i Cylon cercano il loro posto nell’Universo tanto quanto gli esseri umani e sono disposti a tutto per ottenerlo.
Serie avvincente e complessa, Battlestar Galactica affronta temi quali la religione e la natura dell’uomo, la politica e il potere, la tecnologia e i suoi limiti, ma anche l’amore, l’amicizia e la morte. È una serie a tutto tondo, una delle poche che siano realmente state capaci di creare un universo, una sua mitologia. Unica avvertenza: crea dipendenza.
Stagioni: una miniserie e 4 stagioni
Stato: finita
Community
Un’altra serie che potreste recuperare questo Natale è Community, una comedy sopra le righe, ambientata al Greendale Community College, una scalcinata università pubblica americana. I protagonisti sono sette studenti che, in diversi momenti della loro vita, cercano di costruirsi (o ricostruirsi) una vita dopo aver precedentemente fallito o preso forse la strada sbagliata. Annie, Jeff, Abed, Pierce, Britta, Troy e Shirley si incontrano per caso, creano un gruppo di studio e fanno di tutto meno che studiare (o quasi). Il loro è un viaggio verso una crescita personale che li porterà pian piano a scoprire loro stessi, ma in modo a dir poco esilarante. Tra citazioni cinematografiche, dialoghi a macchinetta e situazioni paradossali, Community è un prodotto unico nel suo genere, che ha portato la comedy su ben altro livello rispetto a molte sue “colleghe” ben più famose.
Boris
“Smarmella tutto!”. Se non avete idea di cosa significhi questa frase, vuol dire che avete una lacuna da colmare. Stiamo parlando di Boris, serie tv italiana prodotta tra il 2007 e il 2010, incentrata sul dietro le quinte di una fiction, “Gli occhi del cuore 2”. Dissacrante e ironica, Boris è una satira impietosa della televisione italiana generalista e nello specifico del modo di fare fiction. Nonostante inizialmente sia stata trasmessa sul satellite e sia approdata sulla tv in chiaro solo nel 2011, Boris è diventata in poco tempo una serie cult. È composta da 3 stagioni e un film, nel cast c’è un grandioso Francesco Pannofino che interpreta il regista frustrato dalla bruttezza delle fiction che gli fanno girare e uno dei personaggi più importanti è un pesce rosso.
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