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Lavori AMAM a Messina, il PD: «Propaganda e troppi errori grossolani»

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Conclusi i lavori dell’AMAM programmati per venerdì 17 novembre all’acquedotto di Fiumefreddo, con conseguente distacco dell’acqua a Messina, si tirano le somme sulla gestione della “crisi idrica”. A farlo è il Coordinamento provinciale messinese del PD, che non risparmia critiche all’Amministrazione Basile: «Un disastro – commenta – con tante parti della città, specie quelle nella zona nord e a monte, che ancora oggi segnalano ritardi nell’erogazione idrica».

Ancora disagi con l’acqua nella città dello Stretto. Ultimati gli interventi programmati dall’AMAM, nel corso di domenica notte si è verificato un guasto al serbatoio Montesanto, che ha reso ancora più difficoltoso il rientro alla normalità. In questo frangente, il Coordinamento provinciale messinese del PD fa il punto della situazione e contesta la gestione della crisi idrica da parte dell’Amministrazione Comunale.

Lavori AMAM a Messina, il PD: «Effetto spot e comunicazione fuorviante»

Ciò che il PD contesta, in particolare è la gestione dell’informazione data ai cittadini che sarebbe apparsa principalmente “propagandistica”: «L’Amministrazione comunale – scrivono dal Partito Democratico –, con il sindaco Federico Basile in testa, ha, infatti, preferito la propaganda che non prendersi cura delle reali condizioni di disagio delle persone. L’effetto spot di comunicare, già sabato mattina, che l’emergenza era finita, facendosi fotografare con il casco presso i cantieri, è stato un boomerang pesantissimo per le cittadine ed i cittadini. Se è vero che grazie all’encomiabile lavoro delle maestranze di AMAM e delle ditte, a cui va il nostro plauso, gli interventi di manutenzione si sono ultimati nei tempi previsti, affermare che la crisi era superata è stato un atto irresponsabile di una comunicazione istituzionale totalmente fuorviante».

«L’emergenza – aggiunge il PD – era, infatti, ancora in pieno svolgimento perché, per ritenerla superata, occorreva il ripristino complessivo della condotta, attraverso la messa in pressione ed il collaudo, e, soprattutto, era necessario attendere i tempi tecnici per il pieno riempimento dei serbatoi in città. L’ultimazione dei lavori non significava, infatti, il ripristino dell’erogazione, ma il messaggio di Basile è andato in tutt’altra direzione. Questa campagna errata informazione, ha determinato false aspettative tra la popolazione causando lo spreco, da parte della cittadinanza, delle riserve d’acqua che invece avrebbero dovuto essere ulteriormente razionare. È gravissimo che per una prima pagina nei giornali si rischi di mandare in tilt un’intera comunità, di fronte alla fruizione di un bene essenziale e primario come l’acqua».

«I cittadini si sono sentiti abbandonati»

Nel mirino del Partito Democratico, anche la gestione dei numeri di emergenza messi a disposizione dei cittadini per segnalare eventuali disagi: «Le cittadine e i cittadini – scrivono dal PD messinese – si sono sentiti abbandonati perché nonostante l’annuncio dell’assessore Minutoli della disponibilità di 30 linee di ricezione delle segnalazioni presso il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), ci sono giunte decine di segnalazioni di persone che hanno provato a mettersi in contatto, ma pur trovando la linea libera, non hanno ricevuto risposta. Anche qui una comunicazione distorta che ha esasperato la cittadinanza, lasciando senza risposta molte segnalazioni e determinando, quindi, interventi parziali e caratterizzati da discrezionalità. Si doti il C.O.C. di un centralino funzionante o comunque di una piattaforma che consenta, come con tutti i numeri di emergenza, la tracciabilità delle richieste di intervento così da garantire – anche attraverso altri canali come whatsapp, mail, pec – la massima trasparenza al servizio. Al contrario, leggiamo oggi dalle notizie di stampa che il C.O.C. è stato chiuso anzitempo; mentre un ulteriore guasto alla condotta avrebbe consigliato che rimanesse ancora aperto».

Disagi, aggiunge il Partito Democratico, anche per i soggetti fragili: «Un’altra questione riguarda i soggetti fragili – anziani, disabili o allettati – rispetto ai quali non è apparso sufficiente il lavoro svolto da Messina Social City, posto che ci sono pervenute segnalazioni di persone vulnerabili che non hanno potuto  accedere alle autobotti o ai rubinetti fissi; di queste persone andrebbe fatta una mappatura e programmato un approvvigionamento a mano».

«Troppi errori grossolani, si rinunci alla propaganda»

In conclusione, il PD pensa ai prossimi interventi programmati dall’AMAM fino ad aprile 2024, durante i quali Messina sarà di nuovo senz’acqua: «È evidente – scrive il Partito Democratico – che, siccome sono in programma altri interventi di manutenzione sull’acquedotto nei prossimi mesi, occorrerà un piano di emergenza che faccia tesoro dei troppi errori grossolani di questi giorni e provi a rispondere alle esigenze della cittadinanza, rinunciando alla propaganda e coinvolgendo tutte le istituzioni operanti in città, e anche  il volontariato, ed accedendo ad eventuali supporti del privato (a partire dalle autobotti fornite eventualmente di motopompe supplementari, per approvvigionare i serbatoi collocati nei balconi o nelle terrazze)».

«In sei mesi – conclude il PD – sono programmati altri otto interventi e la città, già in sofferenza per il servizio ordinario che viene offerto, non merita l’ennesima presa in giro. Chiediamo vivamente, pertanto, che per la interruzione idrica già prevista per il prossimo 15 dicembre non si commettano gli stessi errori, e che non si faccia passare ancora come interruzione di un solo giorno, disagi idrici che in questo primo step sono durati 4/5 giorni».

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