L’Autorità Portuale dello Stretto parla di un deposito di GNL a Messina, CMdB: «Un rischio»

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Intorno alle 10.30 di ieri, martedì 5 aprile, il Presidente dell’Autorità Portuale dello Stretto di Messina, Mario Paolo Mega, ha presentato in diretta social lo studio di fattibilità per costruire un deposito costiero di Gas Naturale Liquefatto (GNL). A intervenire tra gli altri: il Commissario del Comune di Messina Leonardo Santoro e la deputata nazionale del PD e Presidente della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, Martina Nardi.

Mega inizia il suo intervento partendo dalle necessità di realizzare questo deposito di GNL; «nei porti dello Stretto – esordisce il Presidente dell’Autorità Portuale – registriamo circa duemila accosti nave e sappiamo bene che c’è un intenso traffico di traghetti, che durante le operazioni creano un impatto in atmosfera; studi recenti hanno detto che il porto di Messina sembrerebbe essere uno dei più inquinati d’Italia, dove c’è un maggior numero di emissioni CO2. Abbiamo quindi la necessità di avviare un percorso di decarbonizzazione del traffico marittimo perché l’Area dello Stretto è una zona particolare, da tutelare.

Noi abbiamo immaginato quindi che fosse necessario avviare questo percorso, cercando di assecondare le politiche di transizione ecologica degli armatori, che puntano sul GNL e sull’energia elettrica. Queste sono le due fonti di energia delle navi, questo riguarda soprattutto le navi commerciali; nel nostro caso i traghetti. Se inizialmente la Direttiva Dafi dell’Unione Europea escludeva l’Area dello Stretto, pur costituendo uno dei nodi nazionali ed europei più importanti in termini di transito e di passeggeri.

Siamo andati oltre – continua Mega – e abbiamo presentato, già prima dei ragionamenti del PNRR, una richiesta di finanziamento per il progetto “Stretto Green“, includendo un deposito di GNL, per poter fare rifornimenti con costi più vantaggiosi rispetto a quelli che oggi si possono ottenere usando le cisterne che arrivano via nave. Questa azione è stata finanziata col fondo completare e abbiamo affidato subito lo studio di fattibilità. Dalle analisi di carattere economico, insieme al supporto di Cassa Deposito e Prestiti, è emerso che adesso non è possibili individuare condizioni vantaggiose per il mercato».

Il deposito del GNL

Un altro studio di fattibilità è stato condotto per la realizzazione del deposito costiero di GNL. «Per quanto riguarda questo deposito di GNL, non si tratta di reimettere gas nei metanodotti, ma è un sistema molto flessibile che gestisce gas allo stadio liquido, destinato alle navi o ai mezzi stradali. Gli obiettivi principali sono: rendere disponibile in GNL alla rete autostradale della Sicilia, l’unica rimasta senza questa possibilità. Questo intervento nasce da quattro parole chiave: sostenere la transizione energetica; spingere alla creazione di un contesto per cui si pretenda che l’Area dello Stretto venga utilizzata da navi che non usano emissioni; sviluppo; riqualificazione dell’Area dello Stretto». A questo link l’intervento completo.

Cambiamo Messina

A intervenire sulla possibile realizzazione del deposito costiero del GNL arriva Cambiamo Messina dal Basso. «Sembrava fosse una semplice ipotesi, – scrive in una nota – si attendeva l’apertura di un dibattito cittadino e invece ecco la proposta che non sembra ammettere alcuna osservazione o dubbio: sorgerà a Messina un deposito costiero per il GNL a Messina sud in zona San Filippo a servizio dei trasporti stradali e navali. Ma l’Italia non si era impegnata, firmando gli accordi di Parigi nel 2015 e di Glasgow nel 2021, a ridurre sensibilmente il ricorso alle fonti fossili come gas, petrolio, carbone? E non avevamo modificato a Febbraio scorso la Costituzione Italiana mettendo addirittura la tutela ambientale tra i principi fondamentali del nostro testo costituzionale? Il proliferare di depositi e rigassificatori non ci fa uscire più dal gas. Importiamo il 95% del gas ed il nuovo gnl verrà per la gran parte dagli Usa aumentando la nostra dipendenza.

Come mai l’Autorità Portuale di Messina, che ha voluto sentire la città per il waterfront compreso tra l’Annunziata ed il Boccetta, non ha sentito il dovere di sentire la città per un’opera tra le più a rischio per i luoghi abitati che sorgono nei suoi pressi e che va in contrasto con le politiche contro i cambiamenti climatici? Il futuro della navigazione tra le due sponde dello Stretto di Messina è l’alimentazione elettrica dei mezzi navali e non il gas, così come si fa già nei paesi baltici. La guerra russo ucraina ha evidenziato i ritardi della transizione ecologica nel nostro Paese, ma non si può e non si deve perdere altro tempo e opere come mega depositi costieri e rigassificatori ci fanno tornare indietro». Intanto l’Autorità Portuale dello Stretto ha già avviato la manifestazione di interesse per la realizzazione del deposito costiero di GNL a Messina.

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