“L’Acquario nella Zona Falcata”, un’idea di riqualificazione urbana

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Cinque associazioni illustrano un progetto di riqualificazione della zona Falcata. Su iniziativa ed alla presenza degli esponenti del Movimento Vento dello Stretto, del Network ZDA – Zona d’Arte Zona Falcata, delle associazioni Fare Verde Messina Onlus e Atreju – La compagnia degli studenti, del Movimento #diventeràbellissima, si è svolta nella sede del Movimento Vento dello Stretto in via XXIV Maggio la presentazione del progetto: “L’Acquario nella Zona Falcata – Una idea di riqualificazione urbana” realizzato dall’Ing. Domenico Amato e dall’Arch. Barbara Trimboli.
Le parole chiave del progetto sono: riutilizzo, trasformazione, rigenerazione. Così è stato presentato:

“Il progetto consiste, infatti, nella realizzazione di acquari giganti all’intero dei silos utilizzati da Eurobunker, con la realizzazione di un sistema di camminamenti a spirale che consente la fruizione delle grandi vasche.
Inoltre, il progetto prevede il riutilizzo dei muri di contenimento già esistenti, sui quali sarebbero realizzate delle “passeggiate” di collegamento fra i diversi acquari e prevede, altresì, la creazione di una vasca sottomarina da ricavarsi tra i due moli esistenti ed abbandonati.
La presentazione è stata seguita da un interessante dibattito, durante il quale gli esponenti delle associazioni presenti hanno avuto modo di approfondire gli aspetti tecnici e le ricadute economiche e culturali del progetto.
L’idea, rappresentata dall’ing. Domenico Amato e dall’ing. Manlio Marino, presenta – a parere degli scriventi – non pochi punti di interesse: primo fra tutti il riutilizzo dei container esistenti e dei muri di contenimento. Inoltre, il progetto non aumenterebbe la cubatura esistente, e consentirebbe la creazione di un “percorso ittiologico”, data la sua prossimità all’Istituto Talassografico.
L’idea è stata ritenuta molto interessante dalle associazioni presenti, che da anni immaginano lo sviluppo della Zona Falcata anche sotto il punto di vista economico ed occupazionale attraverso la declinazione di tre concetti: Arte, Cultura e Bellezza”.

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