In Sicilia parte il monitoraggio delle coste con il progetto “i-WaveNet”

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Da oggi, martedì 30 marzo, per la durata di 30 mesi, al via il progetto “i-WaveNet”, monitoraggio delle coste della Sicilia. Nello specifico le coste siciliane si doteranno di un sistema integrato di controllo del moto ondoso e delle correnti marine.

“i-WaveNet” è finanziato dal programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Malta, che vede l’Università di Palermo capofila e coinvolge un partenariato formato da Cnr, Ingv, Ispra, UniCT, Università di Malta, Transport Malta e Ogs (Trieste).

Obiettivo principale del monitoraggio delle coste della Sicilia è lo sviluppo di un’azione di sistema finalizzata alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico come, per esempio, gli allagamenti da mareggiate e l’erosione costiera nelle aree marinocostiere tra la Sicilia e Malta.

Il primo step sarà il ripristino – a cura di Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) – della boa ondametrica di Mazara del Vallo, al largo della costa Mazarese su un fondale di circa 100m e consentirà di fornire informazioni in near-real time sul moto ondoso del mare non solo alla comunità tecnico-scientifica, ma anche a pescatori e altri stakeholders.

In Sicilia il monitoraggio delle coste

Il progetto “i-WaveNet” prevede l’implementazione di una rete innovativa di osservazione dello stato del mare in area transfrontaliera che integri diverse tecnologie:

  • radar HF,
  • boe ondametriche direzionali di tipo accelerometrico,
  • sismografi ad alta sensibilità,
  • mareografi,
  • modelli numerici.

Tutti strumenti in grado di mettere a punto un Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS) da trasferire alle parti interessate (enti locali e nazionali) per la mitigazione del rischio costiero legato ad eventi estremi potenzialmente catastrofici nell’area del canale di Sicilia.

I nuovi strumenti di misura del clima ondoso si integreranno con quelli preesistenti, costituendo una rete innovativa ed efficiente. Al fine di ottenere dati omogenei e confrontabili, nonostante si usino differenti strumenti di misura, si utilizzeranno gli stessi parametri sintetici come: altezza d’onda significativa spettrale, periodo di picco, direzione media e durata della mareggiata.

Il monitoraggio in real-time dello stato del mare sarà disponibile alle parti interessate su un dominio più ampio rispetto alle aree osservate dalle stazioni di misura. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso l’implementazione di un modello numerico che usa come input sia i dati meteo, sia quelli acquisiti dalla rete di monitoraggio innovativa, provvedendo così ad un output accurato e ad elevata scala spazio-temporale. Il DSS, grazie alla possibilità di integrare anche prodotti da altre fonti (ECMWF e COPERNICUS-CMEMS), consentirà gli enti interessati di mirare le azioni di pianificazione del territorio per la sua protezione da eventi estremi come le catastrofi provenienti dal mare.

Perché il monitoraggio del coste siciliane?

Il monitoraggio si rende necessario non solo per agire sugli effetti del cambiamento climatico ma anche perché la Rete Ondametrica Nazionale (RON) Italiana – attiva dal 1987 – è stata dismessa nel dicembre del 2014 a causa di problemi di manutenzionale delle boe collocate a mare.

«Da allora – spiegano i promotori dell’iniziativa – l’Italia è stata sprovvista di misure sistematiche del moto ondoso. Con “i-WaveNet, si creerà un sistema di supporto alle decisioni che consentirà di fornire i dati necessari alla gestione delle emergenze connesse al cambiamento climatico legate ai rischi provenienti dal mare».

Il programma operativo Italia-Malta

Il programma Interreg Italia -Malta è cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) nell’ambito dell’obiettivo Cooperazione Territoriale Europea (CTE) per un importo pari a € 43.952.171.
Il Programma si situa in parziale continuità con il Programma Operativo Italia – Malta 2007-2013 che aveva finanziato 24 progetti negli ambiti relativi alla salvaguardia dell’ambiente e alla prevenzione dei rischi, al patrimonio culturale e al turismo, all’innovazione, all’efficienza energetica.

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