«Il Teatro è di tutti!», è stato questo il filo conduttore della conferenza stampa che si è tenuta, questa mattina, nella Sala Sinopoli del Vittorio Emanuele. L’obiettivo? Presentare i testimonial della nuova campagna di abbonamenti e chiedere un ulteriore supporto a tutti coloro che volessero contribuire al nuovo corso del Teatro.
E se di spazio comune si è parlato, di teatro come agorà della città moderna — ha tenuto a sottolineare il commissario della Provincia, Filippo Romano —, tutti i cittadini sono chiamati a sostenerlo. Il primo a farlo è stato appunto lo stesso Romano che ha acquistato alcuni abbonamenti per supportare quella che, senza dubbio, è un’importante realtà culturale. Come lui, anche altre personalità hanno aderito all’iniziativa, sottoscrivendo gli abbonamenti per favorire la rinascita del Vittorio Emanuele.
Tra quelle illustri che si sono già prestate a sostegno della causa: il presidente regionale Giovanni Ardizzone; il sindaco Renato Accorinti; il commissario straordinario della Provincia Filippo Romano; l’onorevole Gianpiero D’Alia; il presidente della commissione Cultura del Consiglio Comunale, Piero Adamo; il presidente del Vittorio Emanuele, Maurizio Puglisi; il sovrintendente Antonino Saija; i direttori artistici Ninni Bruschetta e Giovanni Renzo; i membri del CdA.
Questa è solo la punta dell’iceberg di un’operazione che intende coinvolgere l’intera cittadinanza e renderla consapevole dell’importanza della partecipazione. Basta alle critiche negative che non producono iniziative e risultati pratici — ha dichiarato Accorinti —, bisogna ora soffermarsi sul concetto di spazio comune e condivisibile. E, affinché la realtà del teatro diventi accessibile a tutti, si è provveduto a ridurre i costi di biglietti e abbonamenti, per venire incontro alle esigenze più disparate.
Novità assoluta di questa stagione, e in linea con l’attuale configurazione — che ha tenuto banco durante il dibattito —, la cancellazione dei biglietti gratuiti. Non ce n’è per nessuno, insomma. Con buona pace delle Autorità i cui privilegi sono stati cancellati. «Si paga poco, ma si paga tutti» ha ribadito il presidente Puglisi. E il sovrintendente Saija ha aggiunto: «La stagione in cui un’Autorità si distingueva per i privilegi concessigli è finita!». Bisogna adeguarsi ai tempi, e ciò che ha contraddistinto la discesa in campo dei testimonial è stata la loro voglia di contribuire e non di guadagnare prestigio. Tutti, infatti, hanno aderito acquistando uno o più abbonamenti. Non sono mancati l’onorevole D’Alia e il consigliere Adamo che, con la loro presenza in sala, hanno testimoniato l’importanza e la portata innovativa di una simile proposta. Si chiude, così, l’epoca delle polemiche per i biglietti omaggio e si apre, invece, il capitolo dei biglietti sospesi, progetto che prevede la possibilità di elargire, da parte degli spettatori, libere donazioni da utilizzate per l’acquisto di biglietti a favore di soggetti in difficoltà.
«Fare simili passi — ha sottolineato il Primo cittadino —, come atto sincero, conferma un concreto cambio di direzione», verso il quale intende dirigersi l’attuale Amministrazione. Il Sindaco ha compiuto una distinzione importante tra “l’essere in povertà” — condizione che in un certo qual modo crea coesione — e “l’essere dei poveracci”, attributo che esula dal discorso economico e si riferisce piuttosto alla pochezza di spirito. «Il teatro è ripartito — ha sottolineato —, questo è ciò che conta! Le critiche sterili non favoriscono il rinnovamento. Gli errori di percorso ci saranno ma la differenza la fa l’animo con il quale si lavora».
Concludiamo con la frase di Federico Garcia Lorca che apre la lettera di richiesta di adesione come “Testimonial del Teatro Vittorio Emanuele di Messina”, inviata a tutte le realtà cittadine: «Un popolo che non aiuta e favorisce il suo teatro, se non è morto, sta morendo». Per scongiurare tale decesso, la partecipazione appare l’unica via percorribile.
Giusy Gerace
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