“Il ponte sullo Stretto oggi si chiama Blu Jet”. È questo il messaggio che i marittimi stanno lanciando durante il loro sit in al porco antico di Messina. L’obiettivo è chiedere al Governo di farsi garante dei diritti e delle regole contrattuali dei lavoratori dell’azienda di navigazione pubblica di Rete Ferroviaria Italiana.
«Ad oltre due anni dalla costituzione della società Blu Jet sembra che si navighi ancora a vista – dichiarano Filt Cgil e UIltrasporti Messina – e dell’azienda pubblica, in esercizio dal primo maggio del 2019, non se ne capisce il piano industriale. Nata per garantire la continuità territoriale tra le sponde di Messina e Villa San Giovanni ha avuto successivamente affidato il servizio anche nella tratta per Reggio Calabria. Ma due soli sono i mezzi veloci di proprietà a cui si sono progressivamente aggiunti altri 4 mezzi presi a noleggio».
«Non conosciamo costi e modalità del noleggio – continuano i sindacati – ma di certo preoccupa che l’azienda non abbia pensato per un servizio essenziale nell’area dello Stretto di provvedere all’acquisto di nuovo naviglio, come hanno fatto le società gemelle Bluferries ed Rfi. Di certo il noleggio comporta costi esosi per le casse del servizio pubblico e spesso i mezzi risultano non adeguati, messi in linea grazie alla professionalità degli equipaggi che ne consentono la navigazione e lo svolgimento del servizio mentre l’azienda tende al massimo risparmio nel costo del lavoro disattendendo al riconoscimento del contratto delle attività ferroviarie dei dipendenti divenuti oggi circa 110. Sul territorio questa gestione in due anni ha portato l’azienda ed il mondo dell’indotto e degli appalti correlato in un stato di stallo e assoluta precarietà dietro la motivazione di un servizio su Reggio Calabria in affidamento solo temporaneo».
«Blu Jet è un’azienda pubblica che gestisce unicamente risorse e concessioni pubbliche – concludono Filt Cgil e UIltrasporti – e pertanto è ingiustificabile il silenzio con cui ad oggi la dirigenza locale e del gruppo Fs risponde alle legittime rivendicazioni contrattuali dei lavoratori.
Mentre la politica nello Stretto di Messina si divide sulla questione ponte, i lavoratori marittimi restano distanti dalle diatribe sulla grande opera e, insieme a Filt Cgil e UIltrasporti Messina, cercano di riportare l’attenzione sui temi del lavoro a cominciare dalla vertenza occupazionale Blu Jet, il servizio che resta ad oggi l’unico vero “collegamento stabile” tra le sponde dello stretto per milioni di cittadini ed è l’unica alta velocità che ad oggi abbiamo. La protesta di lavoratori e sindacati si leva contro il dumping salariale e per rivendicare diritti contrattuali e regole certe per la navigazione nello stretto di Messina auspicando che il Governo nazionale e la politica del territorio dopo tante promesse finalmente facciano la propria parte».
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