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Il Castello di Venetico pronto a rinascere. Musumeci: «Ridare stabilità all’antica fortezza»

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Ridare stabilità al castello di Venetico Superiore e iniziare un percorso finalizzato a un suo pieno recupero. È questa la promessa del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in visita all’antica fortezza, dove è stato tagliato il nastro che ha dato il via libera alle opere interrotte 10 anni fa, sbloccate dall’Ufficio regionale contro il dissesto idrogeologico.

«Da oggi cominciano i lavori di consolidamento della collina sulla quale sorge il castello medioevale di Venetico Superiore. Un intervento che servirà a ridare stabilità all’antica fortezza e che segna l’inizio del percorso finalizzato a un suo pieno recupero» ha dichiarato Musumeci insieme al direttore della struttura commissariale, Maurizio Croce, entrambi accolti dal sindaco di Venetico Francesco Rizzo.

A occuparsi della realizzazione delle opere sarà l’impresa aggiudicataria della gara “Mammana Michelangelo” in collaborazione con “Isa Restauri e Costruzioni”. L’appalto è stato assegnato per una cifra di poco superiore a un milione di euro. L’intervento, che coniuga la salvaguardia dell’incolumità della gente con quella del patrimonio storico-artistico dell’Isola, eliminerà il pericolo di caduta dei massi dalle pareti rocciose del rilievo sul quale sono posizionati i muraglioni di cinta dell’antico maniero, oramai ridotto in ruderi ma che resta un sito di grande valore.

«Proprio per questo pensiamo di intervenire su tutte le altre parti di questa fortezza quattrocentesca – ha spiegato il governatore durante il suo intervento video dal Castello di Venetico. In Sicilia abbiamo circa cento castelli e, se ne escludiamo una minoranza, il resto è un patrimonio pressoché abbandonato. Noi abbiamo già stanziato alcuni milioni di euro per il consolidamento statico e, attraverso un avviso pubblico aperto a Comuni e privati, cinque milioni per illuminarli tutti. È uno degli obiettivi del mio governo, perché i castelli rappresentano una delle testimonianze più vere della vita, della storia e dell’identità di un popolo».

Una parte dei fondi stanziati attraverso l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico sarà destinata all’esproprio del maniero che così diventerà di proprietà del Comune. L’obiettivo, si auspica la Regione, è quello di renderlo al più presto fruibile al pubblico.

 

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