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Hotspot a Messina, Accorinti dice no ed è pronto a dare battaglia

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Il sindaco Accorinti è pronto a dare battaglia contro l’ipotesi di un hotspot a Messina. “Sono sempre stato contrario – afferma il Primo cittadino intervistato da Normanno- a questa forma di pseudo accoglienza che accoglienza non è. Al momento non è arrivato nulla di ufficiale al Comune, ma siamo pronti ad inviare una nota  al Ministero per dire con forza il nostro no ad una struttura del genere”.

Ma se Accorinti sostiene che il Comune non ha ricevuto ancora alcuna comunicazione ufficiale, ieri  il capo della Polizia Franco Gabrielli, nel corso dell’audizione in Commissione migranti, ha affermato: ” Entro fine mese  altri due hotspot, a Messina e a Mineo (CT), andranno ad aggiungersi a quelli di Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto”.

La sede messinese del Centro per l’identificazione dei migranti sarà ospitata nella Caserma Gasparro di Bisconte, con una capienza di 2800 persone.  Il Sindaco ribadisce però la sua assoluta contrarietà al progetto, soprattutto per una questione di ordine etico:” Si tratta di persone che hanno già sofferto moltissimo-spiega Accorinti- metterli in una struttura del genere diventerebbe per loro insopportabile. Ci batteremo come abbiamo fatto per la tendopoli del Palanebiolo, che abbiamo voluto fosse smantellata”.

Ma  il Sindaco  non è l’unico ad essere contrario alla realizzazione dell’hotspot.

E’ no anche per  il portavoce del Movimento Cinque stelle Francesco D’Uva. “La notizia ufficiale dell’apertura di un hotspot a Messina lascia sgomento – afferma D’Uva in una nota- Si tratta di strumenti che, fin da subito, si sono rivelati fallimentari. Luoghi che, invece di accogliere i migranti, li trattengono, li bloccano e li respingono. Il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha spiegato che l’Italia, con l’apertura di due nuovi hotspot in Sicilia (dove già ne esistono quattro), ottempera ai doveri imposti dall’Europa. Ma l’Europa ha mai rispettato gli accordi sul ricollegamento? Come MoVimento 5 Stelle abbiamo sempre sostenuto l’ipotesi di un’accoglienza diffusa che puntasse su sistemi di Sprar piuttosto che sugli hotspot. Consideriamo anche che, a Messina, questo sorgerebbe nell’ex Caserma di Bisconte e quindi a diversi chilometri dal mare. Qual è il senso? Nessuno. Non smetteremo di dirlo e utilizzeremo ogni strumento per tentare di bloccare questa assurda decisione”.

Sull’argomento interviene anche il  consigliere di circoscrizione Alessandro Cacciotto, che giudica inaccettabile la decisione di aprire un hotspot a Bisconte, zona con già diversi problemi di ordine sociale e sottolinea come i residenti siano nel panico all’idea di un centro per i migranti. “Non poteva essere fatta scelta più scellerata- ha detto Cacciotto- soprattutto senza alcun tipo di concertazione con le Istituzioni e con le Circoscrizioni. Non intendiamo accettare scelte calate dall’alto”.

Ma il Sindaco non ne fa una questione di “quartiere”. ” Non bisogna considerare la questione guardando alle necessità della singolacircoscrizione-spiega Accorinti- è un problema che riguarda tutta la città e come tale va inquadrato”.

Marika Micalizzi

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