Giornata della meteorologia 2023: appuntamento al Castello di Milazzo

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In occasione della Giornata mondiale dele meteorologia 2023, l’Università di Messina, in collaborazione con l’Aereonautica, ha organizzato una due giorni al Castello di Milazzo. Giovedì 23 e venerdì 24 marzo, infatti, si svolge un workshop dedicato al monitoraggio delle ceneri vulcaniche dell’Etna per la pianificazione del traffico aereo e alla gestione ottimizzata della viabilità.

«La data dell’istituzione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), il 23 marzo 1950, – spiega Salvatore Magazù, professore del Dipartimento di Scienze dell’UniMe –, è stata scelta come Giornata mondiale della meteorologia. L’OMM propone ogni anno un tema, che per l’anno 2023 riguarda “Il futuro del tempo, del clima e dell’acqua attraverso le generazioni”, e questo giorno viene celebrato in tutti i paesi membri.

La Giornata – prosegue il prof. Magazù –, si celebra per commemorare l’entrata in vigore nel 1950 della convenzione che ha creato l’Organizzazione Meteorologica Mondiale. L’Università di Messina, insieme al personale del Servizio Meteo del Comando Aeroporto Sigonella dell’Aeronautica Militare Italiana, da lungo tempo collaborano nell’ambito delle previsioni meteorologiche in ambito Regionale e, come da tradizione oramai consolidata, celebrano la Giornata Mondiale della Meteorologia del 23 Marzo ogni anno. A ciò si aggiunge il fatto che quest’anno ricorre il centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare 1923-2023, per cui la Giornata ha una importanza ancora più significativa».

Giornata mondiale della meteorologia

Durante la due giorni si discuterà del il modello di previsioni meteo WRF-UniMe sviluppato dall’Università di Messina e del progetto P.O. Fesr Sicilia 2014/2020 ‘SecestaViaSafe’, del quale è referente scientifico per l’Università di Messina il prof. Magazù. In particolare, il progetto Secesta viaSafe VIASAFE, i cui esecutori sono P.M.F. (Capofila del progetto), Swing:It, AionLab, INGV, Gest, Ergotronica, Università di Catania e Università di Messina, si occupa della realizzazione di una rete di monitoraggio della ricaduta di cenere vulcanica dell’Etna e della relativa gestione della mobilità nel territorio etneo.

Intervengono tra gli altri: la prof. Maria Teresa Caccamo del Dipartimento MIFT dell’Università di Messina, il tenente colonnello Alessandro Maccagnano, il capitano pilota Antonello Calabrese, il tenente colonnello Franco Colombo dell’Aeronautica militare, il prof. Bruno Andò dell’Università di Catania, Mauro Coltelli dell’INGV di Catania e il giornalista Gianluca Rossellini.

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