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Fermi i lavori al Parco Urbano Sant’Antonio di Camaro: l’appello per completare l’opera

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I consiglieri Alessandro Cacciotto e Libero Gioveni hanno richiesto un tavolo tecnico – nel rispetto delle misure adottate rispetto al coronavirus – per i lavori fermi del Parco Urbano Sant’Antonio a Camaro San Paolo.

«Purtroppo – scrivono i due consiglieri – sono trascorsi più di nove anni (febbraio 2011) da quando sono stati consegnati i lavori per la realizzazione del Parco Urbano Sant’Antonio a Camaro San Paolo, luogo sociale, per l’intera comunità.»

Il Parco Urbano Sant’Antonio di Camaro San Paolo – l’eterna incompiuta

L’eterna incompiuta”, così viene definito il Parco Urbano Sant’Antonio di Camaro San Paolo da Alessandro Cacciotto, consigliere della Terza Circoscrizione e dal consigliere comunale Libero Gioveni.

«Ormai da diversi anni il completamento dell’opera si è fermato. Non nascondiamo il nostro rammarico anche perché, assai spesso, i residenti ci chiedono informazioni sul completamento di un’opera che purtroppo, bisogna riconoscerlo, si è trasformata in una eterna incompiuta.

Nonostante ciò però, per il completamento del Parco Urbano basta poco ed è veramente un peccato privare una intera comunità di uno spazio immenso dove poter trascorrere del tempo; in questi anni l’alternativa per molti residenti è stata quella di rimanere in piedi in qualche angolo del quartiere o seduti su una sedia portata da casa.

Comprendiamo e siamo coscienti che parlare di luogo sociale potrebbe fare a “pugni” con un periodo come questo legato alla pandemia Covid-19 ma allo stesso tempo la vita, si spera, dovrà tornare in fretta anche in considerazione che proprio oggi si entra nella cosiddetta fase 2.

È necessario secondo i sottoscritti completare l’opera e consegnarla al più presto alla città. Inoltre, solo per completezza espositiva, l’abbandono del cantiere ha determinato che alcune barriere siano divelte. Durante gli ultimi mesi si è registrato anche il trasferimento di aree da I.A.C.P. ad ARISME ed è per questo motivo che chiediamo di conoscere i motivi che impediscono il completamente del Parco.»

 

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