Il Comune di Messina ha tempo fino alla mezzanotte di oggi per presentare la domanda per ottenere i fondi, previsti dal decreto “Sblocco patto Comuni Enti Locali”, stanziati per la riqualifica dell’edilizia scolastica. In merito a questi finanziamenti, il consigliere comunale, Nicola Cucinotta, chiede al sindaco, Renato Accorinti, «se l’amministrazione comunale di Messina è interessata ad accedere allo sblocco del Patto di Stabilità Interno previsto dal Decreto Legge numero 78/2015 e, nel caso di risposta affermativa, chiede se è dato sapere se sono stati già compilati e debitamente trasmessi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per il coordinamento e impulso nell’attuazione di interventi di riqualificazione dell’edilizia scolastica, i moduli afferenti lo: “Sblocco Patto Comuni Dl Enti Locali”».
«Nella Gazzetta Ufficiale n. 140 è stato pubblicato il Decreto Legge numero 78/2015 – spiega − che prevede la possibilità per i Comuni di escludere dal Patto di Stabilità Interno le spese derivanti da interventi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici».
«Il fondo di cui all’art.1 comma 2 del medesimo Decreto Legge opera per un valore minimo di 20 milioni fino ad un massimo di 40 milioni – prosegue Cucinotta −. Sono candidabili le spese derivanti da stanziamenti di bilancio e/o contrazione di mutuo per gli interventi finanziati con delibera CIPE n.22 del 30 giugno 2014».
«I Comuni interessati ad accedere allo sblocco del Patto di Stabilità Interno – sottolinea il consigliere comunale Cucinotta − sono invitati a compilare il modulo “Sblocco patto Comuni Dl Enti Locali”, trasmettendolo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, entro le ore 24:00 del giorno 30 Giugno 2015».
«Le risorse – conclude −saranno assegnate agli interventi finanziari con delibera CIPE nr.22 del 30 Giugno 2014 ai sensi dell’articolo 48 del decreto legge 24 aprile 2014 nr.66 e smi. Qualora la richiesta complessiva risulti superiore agli spazi finanziari disponibili, quest’ultimi verranno attribuiti ai Comuni richiedenti in misura proporzionale alle singole richieste».
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