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Edilizia Giudiziaria, Siracusano: «Indispensabile un lavoro di programmazione»

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Per edilizia giudiziaria si intendono tutte le sedi che vengono utilizzate dai Tribunali e dagli uffici amministrativi e dalle Procure. In Italia, il Ministero della Giustizia dispone di 649 sedi in tutto il territorio nazionale e ne sono stati chiusi 666. Anche a Messina si è discusso diverse volte di edilizia giudiziaria soprattutto quando si sarebbe dovuto costruire il secondo Palazzo della Giustizia, che tuttavia non ha ancora trovato una sua collocazione.

«Il problema delle sedi giudiziarie e del Palazzo di giustizia a Messina – ha detto la deputata di Forza Italia Matilde Siracusano – è di estrema rilevanza, ed è stato più volte sollevato a livello nazionale. Oggi il sottosegretario alla Giustizia, Anna Macina, è stata in visita istituzionale nella città dello Stretto. Ringraziamo il governo per l’attenzione, e in particolare il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, delegato per l’edilizia giudiziaria, che da tempo ha sotto la lente di ingrandimento le criticità legate alle sedi giudiziarie e alla realtà di Messina».

Il Secondo Palazzo di Giustizia di Messina

Si sarebbe dovuto realizzare prima all’ex Casa dello Studente, poi venne stipulato un protocollo tra l’Amministrazione De Luca, il Demanio e il Ministero della Giustizia per realizzare il secondo Palazzo di Giustizia di Messina all’ex Ospedale Militare di viale Italia (scaduto però a febbraio del 2021).

«Alcuni, per la verità limitati, interventi potranno essere finanziati con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per altri, – continua la Siracusano – assai più decisivi, siamo certi di avere il sostegno del ministro della Giustizia, Marta Cartabia, che più volte si è dimostrata sensibile e disponibile. Per questo è indispensabile un lavoro di programmazione edilizia e una sinergia tra i diversi attori in campo. La maggioranza che sostiene il governo Draghi è impegnata per aiutare il Mezzogiorno e la Sicilia a risolvere tanti suoi storici problemi».

 

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