Da Palermo a Milano, quanto costa la vita in Italia

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Vi siete accorti che (anche a Messina) il prezzo del caffè è aumentato? E insieme a questo anche le bollette di luce e gas, e la benzina. Ma quali sono le città più care d’Italia? Quanto costa andare a fare la spesa in giro per lo Stivale? A rispondere a queste domande ci pensa il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) che ha stilato una classifica sul costo della vita in Italia. I dati sono stati elaborati attraverso le informazioni fornite dal Ministero dello Sviluppo Economico.

«Il costo della vita – ha detto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – è estremamente diversificato sul territorio, con le città del sud che risultano mediamente più economiche rispetto al Nord Italia. Prezzi e tariffe che appaiono tuttavia in continua evoluzione: gli aumenti delle bollette di luce e gas stanno infatti determinando nelle ultime settimane rincari a cascata dei prezzi al dettaglio, a causa dei maggiori costi in capo a imprese e attività che vengono inevitabilmente scaricati sui consumatori attraverso rialzi dei listini».

Quanto mi costi?

L’indagine prende in esame 17 città italiane, tra cui il capoluogo siciliano. Si analizzano i prezzi degli alimentari: dal pane fresco alla carne bovina, dal costo del salmone a quello delle banane, ma anche prezzi di caffè, biglietti dei mezzi pubblici, lavanderie e parrucchieri. Al primo posto nella classifica delle città italiane per costo della vita c’è Milano.

«Milano – scrive il Codacons – si conferma la città italiana dove la vita costa di più, Napoli la più economica sul fronte della spesa alimentare, mentre Pescara risulta la più conveniente sul fronte delle tariffe dei servizi. A Milano per mangiare occorre spendere in media il 47% in più rispetto a Napoli: per l’acquisto di un paniere composto da ortofrutta, carne, pesce, pane, con una media di spesa pari a 99,24 euro, contro i 67,58 di Napoli.

La città partenopea, tuttavia, è quella con la tariffa dei rifiuti più alta d’Italia (507,96 euro), il 148% in più rispetto a Trento, dove per la Tari si pagano appena 205 euro. La situazione si ribalta al bar: Trento vanta il caffè più salato (in media 1,24 euro l’espresso), seguita da Trieste (1,14 euro) e Bologna (1,13 euro), contro una media di 0,82 euro a tazzina a Catanzaro.

Bari, invece, è la città più cara per farsi tagliare i capelli (26,48 euro contro gli 11,80 euro di Napoli). In caso di problemi ai denti, meglio risiedere a Palermo: qui per un’otturazione si spendono circa 66 euro, contro i 174 euro di Aosta. Una visita privata dal ginecologo costa di meno al sud (80 euro a Napoli, 95 euro a Catanzaro), contro i 155 euro di Trento e Milano».

I prezzi di Palermo

Di seguito l’indagine sul costo della vita a Palermo. (I listi degli alimentari si intendono al kg. La tariffa sui rifiuti è calcolata su un immobile di 100 mq):

  • Pane fresco: 3,30
  • Carne bovina: 14,60
  • Petto di pollo: 7,01
  • TARI: 293,25
  • Biglietto bus: 1,40
  • Caffè: 0,99
  • Taglio per uomo: 14,93

A questo link l’indagine completa.

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