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Covid. Aumento dei posti letto nelle terapie intensive: com’è messa la Sicilia?

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Per contrastare l’emergenza coronavirus, evitare di saturare gli ospedali e garantire cure a tutti coloro che ne abbiano bisogno, il Governo ha disposto per le Regioni un minimo di 14 posti letto nelle terapie intensive per 100mila abitanti: la Sicilia è riuscita a raggiungere questo traguardo? E le altre Regioni?

A rispondere a queste domande è il Sole 24 Ore, con uno studio pubblicato lo scorso 13 ottobre. La risposta al primo quesito è “no, la Sicilia non ha raggiunto la soglia minima di 14 posti letto in terapia intensiva per 100mila abitanti”, ma si è fermata a 10,7.

In realtà, solo tre regioni ce l’hanno fatta: Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Veneto. Le altre sono tutte al di sotto. Quelle maggiormente in difficoltà sembrerebbero essere l’Abruzzo, la Campania, la Lombardia, le Marche, il Piemonte, la Puglia, l’Umbria e la provincia autonoma di Trento.

La Sicilia si colloca nel mezzo, ma è comunque indietro rispetto alle previsioni del Governo.

Vediamo, nel dettaglio, qual è la situazione della Regione.

Posti letto nelle terapie intensive: quanti ce ne sono in Sicilia?

Come mostra il grafico del Sole 24 Ore, i posti letto di terapia intensiva in Sicilia erano 418 prima che scoppiasse l’epidemia covid-19. In più ne erano stati programmati 301, ma ne sono stati aggiunti solo 231, arrivando a un totale di 538 (quindi 10,7 ogni 100mila abitanti). Lo studio del quotidiano nazionale è stato pubblicato lo scorso 13 ottobre 2020, quando in terapia intensiva c’erano 40 persone. Stando ai dati di ieri, mercoledì 14 ottobre, i posti occupati sono 49.

Osservando, poi, il grafico realizzato da Francesco Piero Paolicelli utilizzando i dati del Ministero della Salute e del Sole 24 Ore vediamo come la Sicilia si collochi nona tra le Regioni d’Italia per incremento dei posti letto in terapia intensiva con il Piano Arcuri, con un aumento del 29%.

Guardando i numeri bisogna comunque tenere conto delle effettive esigenze dei singoli territori. La Valle d’Aosta, per esempio, ha ottenuto un aumento del 100%, ma aggiungendo solo 10 posti. Ben diversa la situazione della Sicilia che ne doveva reperire 301.

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