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Coronavirus, 28 migranti positivi sulla Moby Zaza. Musumeci: «Restino sulle navi»

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Sono 28 i migranti risultati positivi al coronavirus sui 209 attualmente a bordo della nave-quarantena Moby Zazà, a Porto Empedocle. Immediato il commento del presidente della Regione Nello Musumeci: «Sarebbe da irresponsabili far mettere piede in Sicilia ai migranti, anche solo per un giorno, fintanto che duri l’emergenza covid-19 nel mondo».

I 209 migranti oggi a largo di Porto Empedocle sono stati salvati nei giorni scorsi dalla Sea Watch. Uno di loro era stato ricoverato al reparto malattie infettive dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta per una sospetta tubercolosi. A seguito del tampone rino-faringeo si è scoperto che in realtà era positivo al coronavirus. I controlli effettuati sui passeggeri hanno evidenziato 28 casi di positività, ma nuovi tamponi verranno prelevati nei prossimi giorni per verificare che gli altri 181 non abbiamo contratto il virus.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, dal Viminale hanno assicurato che “tutti i migranti sono stati sottoposti fin dal loro arrivo alle procedure previste dalle linee guida sul sistema di isolamento protetto elaborate dalla direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute”.

Come si è fatto in questi mesi, a seguito della richiesta del governatore Nello Musumeci, i migranti sono in quarantena su una nave al largo di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento: «Lo ripeto da oltre due mesi – ha commentato il Presidente della Regione –, il governo centrale prenda in locazione alcune navi adeguate ed attrezzate e le tenga a disposizione in rada. È lì, a bordo, che i servizi sanitari della mia Regione, in collaborazione con la Croce rossa, effettueranno i controlli necessari ed adotteranno le misure del caso. Siamo tutti impegnati, e deve esserlo anche lo Stato, a continuare ad accertare le condizioni di salute di queste sventurate persone, ma anche a garantire serenità e sicurezza alla comunità siciliana ed ai turisti che  si apprestano ad arrivare sulla nostra Isola».

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