Comitato 29 dicembre a sostegno di Crocetta: “Ha denunciato un fatto acclarato. Niente scuse”

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Crocetta teme infiltrazioni della ‘ndrangheta in Sicilia con l’accorpamento della Autorità portuale di Messina a Gioia Tauro, la sua dichiarazione scatena commenti, molti a sfavore, alcuni a favore. Tra questi ultimi, a sostegno dei timori del presidente della Regione, arriva la nota del Comitato 29 dicembre :

“La classe politica sembra troppo impegnata a fare demagogia, lasciando che il futuro della città sia subordinato alle logiche del compromesso e degli accordi a tavolino”, così il comitato 29Dicembre- RicostruiAmo Messina, sulla notizia della riforma portuale varata dal Governo centrale.

“È bene che la cittadinanza prenda coscienza di alcuni dati che in molti tacciono: c’è ancora più di un mese prima che la partita sia chiusa. Messina ha tutti i numeri per mantenere la governance e soprattutto non essere subordinata a nessun altro porto. Tra l’altro, casualmente, il disegno della riforma penalizza solo il Sud. Si pensi alle autorità portuali che sono state salvate nel resto d’Italia, che in quanto a traffici non possono neanche essere paragonate a Messina.
Non c’è interesse politico a salvaguardare Messina? D’accordo, ma lo dicano senza tergiversare. Che fine hanno fatto i parlamentari eletti nella nostra circoscrizione e scomparsi il giorno dopo? Dove sono i deputati e i senatori che si dicono paladini della città e poi rimangono immobili davanti agli infiniti scippi che subiamo?”.

I membri del comitato cittadino, circa le recenti parole del Presidente della Regione, aggiungono: “Noi ci dissociamo dalle scuse che qualcuno ritiene di rivolgere anche a nome nostro ai “cugini calabresi”: i nostri dirimpettai sono cittadini onesti intellettualmente e conoscono la verità, una verità che la stessa commissione antimafia della Camera ha ribadito tempo fa. Dire che c’è un interesse enorme della ndrangheta sul porto di Gioia Tauro non è un’infamia ma una constatazione dei fatti certificati e suffragati da decenni di dossier.
Si pensi a lavorare seriamente e insieme per liberare la Calabria e la Sicilia dalla schiavitù della malavita invece di fare dichiarazioni populiste, cospargendosi il capo di cenere per una affermazione quantomai amaramente reale del Governatore Crocetta. Siamo cittadini, non politicanti e possiamo permetterci il lusso di essere liberi di unirci al coro dei tanti calabresi che vogliono dire basta ad una condizione abietta. Per questo riteniamo abbastanza offensivo, nei confronti proprio dei calabresi, ci si scusi per aver denunciato una verità che invece è bene si gridi e a cui lo Stato deve trovare una soluzione al più presto. Un male che ha condizionato tanto la storia della loro terra quanto della nostra e a cui siciliani e calabresi vogliono si dica davvero basta”.

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