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Città Metropolitana, si insedia il Commissario Santoro: «Prioritario aderire a bandi nazionali»

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Dopo l’insediamento a Palazzo Zanca e le prime giornate di lavoro al Comune di Messina, il Commissario Straordinario Leonardo Santoro, ha dato il via al suo incarico anche alla Città Metropolitana di Messina. Il suo compito sarà sempre lo stesso: verificare che i conti siano in ordine, valutare i provvedimenti necessari per assicurare un corretto svolgimento dei servizi offerti dall’ente.

Insediatosi da pochi giorni, a seguito delle dimissioni di Cateno De Luca e della sua Giunta, il Commissario Straordinario inviato dalla Regione, Leonardo Santoro, ha già iniziato a guardare tra le carte di Palazzo Zanca per capire il da farsi e per lunedì ha chiesto un incontro con il Consiglio Comunale per calendarizzare le delibere più urgenti, quelle «necessarie a riavviare la macchina dal punto di vista economico della gestione di cassa».

Sulle priorità per Palazzo dei Leoni, dato che il suo incarico prevede che prenda il posto del sindaco decaduto anche alla Città Metropolitana, ha le idee chiare: «Il mio compito qui è uguale a quello che ho al Comune di Messina, la norma prevede la contestualità delle azioni commissariali, quindi il primo step è legato ad accogliere le istanze legate alla forte carenza di organico che impedisce uno svolgimento lineare dei servizi. Per questo, tra i primi provvedimenti vi è quello di avviare tutta una serie di adesioni a bandi nazionali per il finanziamento di interventi sia in area edilizia scolastica che in area territorio per evitare che venga persa la possibilità per la Città Metropolitana di aderire a questi importanti programmi di finanziamento. La Città Metropolitana fa da collante per i nostri 107 Comuni».

Sul tema delle Partecipate comunali, sollevato dal Movimento 5 Stelle, che chiede la sostituzione dei CdA con un amministratore unico, il Commissario ha ribadito la propria intenzione di verificare come stanno le cose. Vedere prima se, nella situazione attuale, le Società riescono a garantire i servizi che dovrebbero offrire e poi valutare, se sarà necessario, eventuali mutamenti che dovranno passare dal Consiglio Comunale.

 

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