Ancora una puntata del botta e risposta generato dall’inaugurazione del ristrutturato Centro medico sportivo e riabilitativo dell’Università di Messina. Al centro della polemica, le dichiarazioni del Rettore, Salvatore Cuzzecrea, che puntava il dito contro la precedente amministrazione per la mancanza dell’autorizzazione sanitaria ASP che, a suo tempo, ne avrebbe causato la chiusura. Da lì, un rimpallo di accuse.
Facciamo un passo indietro. Ieri, nel corso dell’inaugurazione del rinnovato Centro medico sportivo della Cittadella Universitaria, il Rettore Salvatore Cuzzocrea aveva sottolineato come la struttura fosse stata chiusa «perché ci siamo accorti che mancava l’autorizzazione sanitaria dell’Asp, che è un requisito obbligatorio», puntando sostanzialmente il dito contro il suo predecessore. Poi il botta e risposta: prima l’ex Rettore, Pietro Navarra, che ha accusato il’allora Direttore Sanitario, Daniele Bruschetta, che ha replicato a sua volta. Oggi, la controreplica di Navarra.
«Facendo seguito alla dichiarazione di stamane (ieri, ndr) – scrive Navarra in una nota – mi trovo costretto, mio malgrado, a dovere intervenire nuovamente sulla vicenda del Centro Medico, dopo la puntualizzazione del prof. Daniele Bruschetta diramata alla stampa e di cui sono venuto a conoscenza, perché non posso permettere che venga impunemente ribaltata la verità dei fatti.
Il testo aggiornato della legge regionale 23 febbraio 1999 n. 8 (norme in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi delle strutture sanitarie: autorizzazione e procedura di accreditamento) all’art 13 norma i compiti del Direttore Sanitario. Il prof Bruschetta – che svolgeva questo ruolo per il Centro Medico quando io rivestivo la carica di Rettore – ne cita solo parzialmente il contenuto, limitandosi a richiamare tra i compiti del Direttore Sanitario l’aspetto generico della cura “dell’organizzazione tecnico-sanitaria della struttura sotto il profilo igienico-sanitario e organizzativo”. Tuttavia, dimentica di aggiungere che, in particolare, il Direttore Sanitario deve controllare “il regolare svolgimento dell’attività” (art. 13, comma 1, lett c). Poiché non può essere regolare un’attività senza la specifica autorizzazione Asp, è talmente evidente di chi sia la responsabilità di tale mancanza che le osservazioni fatte dal prof Bruschetta si smentiscono da sole».
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