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Bolletta della luce da 35mila euro: la denuncia di un imprenditore di Messina

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Minaccia la chiusura un imprenditore di Messina dopo aver ricevuto una bolletta della luce da 35mila euro. Al via da oggi una raccolta di bollette e di chiavi delle aziende da inviare al governo Draghi. In programma, inoltre, una manifestazione a Roma il 15 settembre.

Bollette gas e luce insostenibili per le famiglie ma anche per molti imprenditori, centinaia di aziende, bar e ristoranti in Sicilia sono oggi a rischio chiusura. Appresa l’ultima notizia Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons e Presidente Nazionale del Movimento contro il caro bollette luce e gas, è accorso a Messina insieme al Coordinatore regionale del movimento, l’avvocato Bruno Messina per un incontro con il presidente di Confcommercio Carmelo Picciotto (che è anche coordinatore Provinciale del Movimento).

Al termine dell’incontro è stata avviata una raccolta di bollette e di chiavi delle aziende da inviare al governo Draghi ed è stata programmata una manifestazione contro il caro-bollette, che si svolgerà a Roma il 15 settembre 2022. Nel corso dell’incontro, Tanasi ha puntato l’attenzione anche su altre questioni, comunque connesse, e lanciato una richiesta a Roma. Il segretario del Codacons chiede al governo e ai partiti di ampliare la tassa sugli extra-profitti oggi in vigore nei confronti delle società energetiche, estendendola a banche, assicurazioni, farmacisti, case farmaceutiche e società di e-commerce, in modo da reperire le risorse necessarie per contrastare il caro-energia e di portare l’aliquota della tassa al 90%.

In proposito, Tanasi afferma che: «È indubbio che nell’ultimo biennio, mentre molte imprese italiane venivano messe in ginocchio dagli effetti economici del Covid, alcune realtà hanno visto crescere enormemente fatturato e giro d’affari: pensiamo ai farmacisti, che hanno potuto contare su un’enorme crescita delle entrate grazie al business dei tamponi anti-Covid e alla vendita di dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, igienizzanti, ecc.) o alle case farmaceutiche, che attraverso la produzione dei vaccini guadagnano, secondo alcune recenti stime, 93 milioni di dollari al giorno, 65 mila dollari al minuto, circa 1.000 euro al secondo».

«Ci sono poi – prosegue Tanasi – le imprese assicuratrici, che tra il 2020 e il 2021 hanno registrato ampi margini di guadagno grazie al lockdown e ai limiti agli spostamenti dei cittadini che hanno fatto crollare l’incidentalità sulle strade e il numero dei risarcimenti riconosciuti agli assicurati, e le banche, che hanno potuto contare su una forte crescita della liquidità pari a +256 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021 solo in termini di soldi depositati dagli italiani sui conti correnti. Per non parlare dei big dell’e-commerce, settore in cui le vendite hanno registrato una impennata grazie ai limiti imposti dalla pandemia».

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