Assistenza studenti disabili: tutto fermo. Lavoratori in protesta a Palazzo dei Leoni

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A poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico il diritto allo studio degli studenti disabili rischia di essere calpestato. Il servizio di assistenza igienico – sanitaria alle centinaia di ragazzi non autosufficienti, infatti, non è ancora partito e i lavoratori sono rimasti a casa.  All’origine, vi è la decisione dell’Ars di affidare il servizio alle scuole, una manovra che però ha messo un serio punto interrogativo sul futuro dei dipendenti, tra i primi a fare sentire la loro voce, ottenendo il passo indietro della Regione.

Questa mattina la Fp Cgil ha affiancato lavoratori del settore e genitori degli studenti disabili in una protesta a Palazzo dei Leoni. I manifestanti si poi trasferiti all’interno dell’Aula consiliare, in attesa di ricevere notizie dalla Città Metropolitana. “Abbiamo fatto una battaglia all’Ars – spiega il segretario Cgil Clara Crocè – affinchè la gestione del servizio passi nuovamente alla Città Metropolitana, adesso però vogliamo risposte certe. La dirigente Tripodi  ha proposto lo stanziamento di 150mila euro per far partire il servizio almeno per quindici giorni, ma non basta. Il Sindaco Accorinti finora non ha fatto nulla, risponde alle nostre richieste con un iter burocratico che non appartiene ad un primo cittadino così all’avanguardia come lui stesso si ritiene. Per adesso oltre 200 ragazzi si vedono negati un diritto. A ciò si aggiungono 160 lavoratori che vivono nell’incertezza. La Città Metropolitana deve affidare il servizio con la massima urgenza”.

14568135_1237345592976064_231842328644954263_nA pagare il prezzo più alto i ragazzi i cui genitori sono costretti spesso rimanere in classe con loro per assicurarli una minima assistenza. “In molti – precisa Maurizio Gemelli del Comitato Dds – frequentano le lezioni solo per poche ore e sono costretti a seguire le lezioni in una condizione penosa. I bisogni degli alunni sono noti alle istituzioni, ma dopo il passo indietro dell’Ars sull’iniziale affidamento dell’assistenza al personale scolastico, il servizio stenta a ripartire. Nei casi più gravi, i ragazzi sono costretti a rimanere a casa e tutto ciò è inammissibile”

Andrea Castorina

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