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Ars, approvato il ddl statutario: più donne in Giunta e nuovo iter per i decreti

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Dalla prossima legislatura la Giunta regionale siciliana dovrà essere composta per 1/3 da donne: è questo uno dei punti cardine del ddl statutario approvato all’unanimità dall’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) e contenente nuove regole per i rapporti tra Governo e Parlamento. A commentare la votazione, la deputata Elvira Amata: «Voglio immaginare che a breve la presenza femminile in politica non debba essere imposta da una norma».

Nella seduta pomeridiana di ieri, mercoledì 10 giugno, l’ARS ha votato e approvato all’unanimità il nuovo disegno di legge di materia statutaria che regola i rapporti tra la Giunta e il Parlamento siciliano. Le nuove norme appena sanciscono, tra le altre cose, l’autoscioglimento dell’ARS in caso di dimissioni 36 deputati e il ritorno al voto, nonché l’obbligatorietà della presenza di almeno 4 donne all’interno della Giunta regionale.

«Un articolo che ritengo di particolare rilevanza – ha commentato l’onorevole Elvira Amata di Fratelli d’Italia – riguarda il nuovo iter dei decreti che il Governo presenterà alla Commissione paritetica, i quali prima dovranno sempre passare dall’Aula, dando forza e massima spinta a provvedimenti che saranno condivisi con l’intero Parlamento siciliano. Mi preme rivolgere un ringraziamento ai miei colleghi, tutti, indistintamente, per la capacità che hanno avuto di operare una scelta di buonsenso, trasversale e scevra da contrapposizioni partitiche; auspicando che questo sia un trend che l’Assemblea assumerà in futuro su tutti i provvedimenti d’interesse del territorio e dei cittadini».

Sulla questione “quote rosa” da anni ampiamente discussa e spesso oggetto di dibattito trasversale alle forze politiche del Paese, la Deputata messinese ha precisato: «Voglio immaginare che non dovremo attendere tempi troppo lunghi perché la presenza delle donne in politica non sia imposta da una norma – ha dichiarato. Le quote rosa non dovrebbero esistere, noi donne dovremmo essere messe nelle condizioni di lavorare, vivere la nostra dimensione sociale e politica ed essere madri nello stesso modo in cui questo é concesso agli uomini e senza che ci troviamo davanti ad aut aut. Confido che il tempo in cui non saremo garantite da percentuali previste per legge ma che questo divenga normalità non sia troppo lontano».

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