Mancano poco più di dieci giorni ormai al passaggio della gestione dei collegamenti veloci tra Messina e Reggio Calabria da Bluferries alla nuova società Blujet. Ci sono alcuni dettagli però, tra cui lo stato di abbandono della Stazione Marittima, che sembrano preoccupare il sindacato Uiltrasporti. In una nota, il segretario Michele Barresi e Angelo Cardaciotto, segretario Marittimi, esprimono la necessità di stringere i tempi e di migliorare il più possibile il servizio aliscafi.
L’entrata in gioco del nuovo gestore era stata annunciata lo scorso settembre dal gruppo Ferrovie dello Stato. Blujet prenderà il controllo dei collegamenti veloci tra Messina e Reggio Calabria a partire dal primo gennaio, ma il sindacato teme che non si stia facendo abbastanza per promuovere il rilancio del servizio e della Stazione Marittima.
«Tutto sembra essere ancora in alto mare, – raccontano Barresi e Cardaciotto – e temiamo che l’avvio operativo slitterà almeno di qualche mese. La nascita della nuova società deve rappresentare il rilancio occupazionale e produttivo di quell’area del porto storico da troppo tempo mortificata da scelte sbagliate e dalle progressive dismissioni operate dal vettore pubblico. È necessario il recupero delle opere infrastrutturali a terra, della storica stazione da anni inutilizzate e abbandonate al degrado».
A pochi giorni dall’avvio del nuovo servizio nulla è cambiato: «le rampe di accesso alle invasature Rfi sono inesorabilmente inibite al transito, le scale mobili ancora “immobili”, le biglietterie chiuse e i display informativi fuori servizio».
Anche il salone dei mosaici della stazione è oggetto di discussione per i due, che lo considerano un luogo ideale per una sala di attesa e sosta. Oltre alla necessità di creare degli spazi adatti per accogliere in modo adeguato i migliaia di pendolari dello Stretto, il rilancio della Stazione Marittima di Messina potrebbe aprire le porte a nuovi posti di lavoro: «tra personale marittimo e indotto, possono crearsi decine di nuovi posti di lavoro se solo si programmasse per tempo la creazione di un hub realmente efficiente e confortevole, dotato di adeguate strutture d’assistenza alla clientela e con particolare attenzione alle persone a ridotta mobilità che ad oggi subiscono i maggiori disagi nell’utilizzo dei servizi di trasporto».
Secondo il sindacato, c’è la possibilità che la nuova società diventi, su determina del Ministero dei Trasporti, il gestore unico di tutto il traghettamento pendolare dello Stretto. Per questo Barresi e Cardaciotto chiedono al Ministero e al Gruppo Fs di «reperire le risorse necessarie e portare a compimento gli interventi infrastrutturali a terra necessari a rendere funzionante e moderno un servizio utilizzato giornalmente da migliaia di cittadini».
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