Aggressioni alla stampa, Gioveni: “Il Sindaco intervenga”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera del consigliere comunale Libero Gioveni indirizzata al sindaco Accorinti in seguito all’ignobile aggressione subita dagli operatori Giuseppe Bevacqua e Alessandro Silipigni due settimane fa nei pressi di Palazzo Zanca.

Le scrivo questa missiva per invitarLa ad intervenire pubblicamente, nella sua qualità di primo cittadino, sulle tristi vicende che hanno colpito di recente alcuni esponenti dell’informazione cittadina e in generale la categoria della stampa! Avrei o potrei farlo anch’io da semplice consigliere comunale (rappresentando anch’io una piccola fetta di cittadini messinesi) e, ad ogni buon conto, con la presente intendo dare lo stesso questo identico significato, ma converrà con me che il Sindaco di una città di quasi 250.000 abitanti ha certamente quell’autorevolezza politica e mediatica maggiore che può senz’altro frenare il clima di odio o di insofferenza che una frangia più o meno piccola di cittadini ha dimostrato di avere verso la categoria dei giornalisti. Gli ultimi atti intimidatori perpetrati verso due operatori che giornalmente non fanno altro che il loro dovere nella sua attuale “casa”, sig. Sindaco (palazzo Zanca), così come le scritte ingiuriose che si sono lette in generale verso la categoria, non possono non spingerla a rompere un silenzio che, perseverando, rischia paradossalmente di diventare “complice”!

D’altronde, anche quando ad essere colpiti sono dei semplici lavoratori o commercianti, o addirittura quando è stato nel caso dell’auto incendiata al dott. Termini nella sua qualità di ex esperto di palazzo Zanca, il Sindaco espresse pubblicamente solidarietà e vicinanza; non comprendo, quindi, il motivo per cui non debba farlo allo stesso modo nei confronti degli operatori dell’informazione! Aggiungo, tuttavia, che il suo intervento, a mio avviso, proprio per la sua autorevolezza o capacità di comunicazione che ha nei confronti di migliaia di cittadini, non debba limitarsi semplicemente ad un attestato di solidarietà, bensì ad un accorato INVITO a non compiere più dei gesti o delle azioni contro chi si alza al mattino solo per fare il suo dovere! Tutti, me compreso che fa politica e che chiaramente utilizza anche gli strumenti di comunicazione per esercitarla, spesso ci indisponiamo quando gli organi di informazione non sempre pubblicano o veicolano come vorremmo il messaggio che avremmo voluto lanciare alla cittadinanza che ci segue, ma questo non può affatto giustificare o consentire l’attuale e pericoloso accanimento contro la categoria, che proprio per il prezioso ruolo che svolge di pubblica informazione, va assolutamente salvaguardata!

Confido in Te quindi Renato, la “pace” che tu tanto decanti, ritengo si costruisca anche così!!!

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