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Afghanistan, l’Università di Messina si prepara ad accogliere studenti e studentesse

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L’Università degli Studi di Messina si prepara ad accogliere studentesse e studenti afghani, e sta predisponendo, in raccordo con la CRUI e il Ministero degli Esteri, un piano apposito. Intanto, comunica il Rettore Salvatore Cuzzocrea, il primo degli studenti dovrebbe arrivare in città nei prossimi giorni.

A seguito dell’occupazione dell’Afghanistan da parte dei talebani, la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), in sinergia con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), si è messa al lavoro per consentire a studentesse e studenti afghani, iscritti o che intendono immatricolarsi in Italia, di venire a studiare nelle Università del Bel Paese non appena la fase emergenziale si sarà conclusa.

«L’Università di Messina – afferma il Rettore Salvatore Cuzzocrea – mantiene alta l’attenzione sulla questione e in raccordo con la CRUI e il Ministero degli Esteri, sta predisponendo un piano di supporto e di accoglienza per le studentesse e gli studenti afghani, il primo dei quali dovrebbe arrivare a Messina già nei prossimi giorni. Sono certo che la nostra comunità accademica dimostrerà grande collaborazione, come è già avvenuto in altre occasioni, nella fase dell’accoglienza».

Nel sottolineare la propria volontà di impegnarsi per sostenere i giovani afghani, l’Ateneo peloritano condivide i contenuti del comunicato diffuso dalla Rete Nazionale dei CUG, riguardante in particolare la condizione delle donne. Questo il testo del documento:

«La Rete nazionale dei CUG esprime profondo sgomento e preoccupazione per la sorte annunciata di milioni di donne e ragazze afghane che rischiano di vedere annullato in una spirale di violenza il lento e faticoso cammino di affermazione dei più elementari diritti umani: andare a scuola, vivere l’infanzia e la giovinezza nel rispetto dei propri tempi e delle proprie aspirazioni, scegliere in piena libertà il proprio futuro ed avere diritti di cittadinanza. Le cittadine e i cittadini italiani non possono assistere inerti alla possibile negazione dei diritti di queste donne.

Come Rete dei CUG esprimiamo tutta la nostra solidarietà al popolo afghano augurandoci che vengano aperti da parte dell’Italia corridoi umanitari e venga messo in campo qualsiasi mezzo idoneo per non lasciare sole donne, bambine e bambini che hanno creduto che un altro modo di vivere fosse possibile».

UniMe, si ricorda, fa parte della Rete Nazionale dei Comitati Unici di Garanzia dalla sua fondazione nel 2015. La Rete nasce «come “azione positiva” per favorire il dialogo e la progettazione comune tra più amministrazioni con l’intento di valorizzare il ruolo che i Comitati Unici di Garanzia possono avere per prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione e realizzare ambienti di lavoro improntati, al tempo stesso, al benessere organizzativo ed alla efficienza nei risultati».

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