A Stromboli monitoraggio vulcanologico di quattro crateri

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Stromboli è considerato uno dei vulcani più attivi del mondo, con un’attività esplosiva persistente – chiamata stromboliana – ed episodi occasionali di attività intensa, accompagnata da flussi di lava, come ci racconta la storia recente.

Adesso i ricercatori dell‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) sono di nuovo al lavoro per monitorare l’attività di quattro crateri della zona sommitale di Pizzo sopra La Fossa, a quota 920 metri sul livello del mare, distanza 350 metri circa dai crateri.

Monitoraggio dei crateri attivi di Stromboli

L’attività di Stromboli è già stata protagonista di alcuni studi dell’INGV, che adesso torna a monitorare quattro crateri di una delle sette isole eoliane.

Nei giorni scorsi, infatti, i vulcanologi hanno accertato nel settore craterico nord di Stromboli – tramite telecamere di sorveglianza – un’intensa attività di spattering (frammenti di lava fluida emessi da una bocca vulcanica che assumono un aspetto piatto come quelli che vedete nella foto sono detti comunemente spatter, e l’attività di emissione prende il nome di spattering, ndr.).

In particolare, l’attività è stata discontinua con fasi più intense, seguita poi da fasi brevi e più discontinue. Il settore craterico centro-sud ha prodotto un’attività esplosiva di intensità variabile e a tratti intensa. Nel complesso l’attività si è posta su un livello medio-alto per assestarsi su un livello medio nel corso della giornata di monitoraggio. Da aprile si osserva una tendenza all’incremento nel regime di degassamento. È stato anche osservato un incremento del livello del tremore alle stazioni sommitali, che da valori medio-bassi ha raggiunto valori medio-alti.

La Sciara del Fuoco

Esiste una sezione sul sito della Protezione Civile che ogni giorno dà notizia dello stato di attività dello Stromboli. Ogni 10-20 minuti ricorrono, infatti, esplosioni di moderata energia, con lancio di brandelli di lava incandescente, lapilli e cenere fino a qualche centinaio di metri di altezza. Le esplosioni hanno origine da diverse bocche, allineate in direzione nord-est sud-ovest, situate all’interno di una terrazza craterica a circa 700m di quota nella parte alta della Sciara del Fuoco, uno dei versanti del vulcano.

 

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