Nelle ultime settimane, a Messina non si fa altro che parlare di “Farisusu“: progetto di turismo sostenibile e residenza artistica, a Faro Superiore, nato da un’idea di Andrea Morabito e Federica Quattroni. Così abbiamo preso la macchina e siamo andati a scoprire di cosa si tratta.
È una storia di ricordi e di giornate trascorse in collina, di “zammare” e pavimenti antichi, è la storia di una dimora sopravvissuta al terremoto del 1908 che comprende complessivamente 7 ettari di verde, è la storia di due trentenni di Messina che dopo aver viaggiato in giro per l’Europa e lo Stivale, hanno deciso di tornare a vivere sullo Stretto, per avere il tempo di godersi le cose.
«Questa casa – racconta Andrea – è della mia famiglia da sei generazioni; tra terremoto e guerre mondiali non sappiamo con certezza l’anno in cui è stata costruita, ma vengo qui da sempre».
“Farisusu”: il progetto di Andrea e Federica
Lui si occupa di energie rinnovabili, lei di economia e turismo sostenibile; lui viveva a Firenze, lei era partita per il Portogallo: sono Andrea Morabito e Federica Quattroni e insieme hanno creato “Farisusu“: progetto di bioedilizia che comprenderà la realizzazione di una capanna con legno e fibra di legno, destinata alle residenze artistiche, e tre spazi di ospitalità per i viaggiatori di passaggio a Messina, che vogliono vivere un’esperienza diversa da quella che talvolta si può trovare in un b&b o in un hotel.
«Ho sempre avuto il desiderio di ripristinare questo posto e durante la pandemia – continua Andrea – si è concretizzato». Così, a novembre 2020, partecipano a un bando della Fondazione di Comunità di Messina (ora Fondazione MeSSIna) dedicato proprio a idee imprenditoriali green nell’ambito del Mediterraneo. «Arriviamo al terzo step, che prevedeva un micro finanziamento di 7.500 euro a fondo perduto; riusciamo a vincere questi soldi che utilizziamo per comprare alcuni materiali per realizzare l’alloggio in bioedilizia, destinato agli artisti con la possibilità di seguire laboratori e creare un museo al cielo aperto».
Quindi, l’alloggio, di recente approvato dalla Soprintendenza, viene finanziato per metà dal micro credito del bando e dall’altro con una raccolta fondi che si concluderà il 19 agosto (se volete contribuire a questo link). Prima della conclusione del crowfunding Andrea e Federica organizzeranno un evento proprio a Faro Superiore e a settembre si pianteranno gli alberi.
La vita lenta e il turismo sostenibile
Ma quello di Andrea e Federica, un po’ come a Fondo Saccà, è soprattutto un progetto di vita e di comunità. «Molto spesso – dice Andrea – quando pensiamo alla sostenibilità, ci riferiamo solo all’aspetto energetico delle case, che contribuiscono in grande parte, ma il problema è più complesso: si deve parlare anche di spazzatura, di acqua, di turismo sostenibile».
Ma cosa si intende per turismo sostenibile? «Il turismo che viviamo a Messina, – spiega Federica – è prettamente crocieristico; la gente non aspira a fermarsi qui e a vivere il luogo. Con turismo sostenibile intendiamo il viaggiatore, non il turista, che vuole conoscere le abitudini locali e vivere come un “local”: fare esperienze che sono reali. Ma anche gli itinerari rappresentano un esempio di turismo sostenibile. Quello che vogliamo fare noi è toccare questi tasti». E poi c’è la vita lenta, quella senza scadenze imminenti, call dell’ultimo minuto o senso di frustrazione per quello che non ci riesce a realizzare. C’è il tempo prezioso, vista Stretto.
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