Annunciata nell’autunno 2017, la chiusura del punto vendita Unieuro di Messina è diventata realtà e, nei giorni scorsi, è stata avviata la procedura di mobilità del personale già per una decina di dipendenti.
«La comunicazione di mobilità che sancisce la chiusura del punto vendita messinese riguarda 10 lavoratori mentre altri – ha commentato la Filcams – sono stati di fatto obbligati a trasferirsi in altre città».
Filcams-Cgil (Federazione italiana lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi), che ha contestato la decisione dell’Azienda, ribadisce la necessità, per l’economia del territorio, di trovare una soluzione contro l’abbandono della città da parte dell’importante gruppo commerciale.
Nei giorni scorsi, il sindacato ha chiesto, quindi, l’intervento della Prefettura che, informa Filcams, ha dato la sua disponibilità. A questo punto Cgil auspica l’avvio di un’interlocuzione con l’Azienda per il proseguimento dell’attività commerciale sul territorio.
Il segretario generale della Filcams di Messina Francesco Lucchesi ha sottolineato la necessità di mettere in campo tutti gli sforzi per far sì che una multinazionale come Unieuro, con fatturati in crescita, possa continuare a investire nel territorio e a creare occupazione. A questo fine, il sindacato ha chiesto alle istituzioni locali di farsi carico del problema.
Nell’attesa di un intervento della Regione, già richiesto dal sindacato, il segretario ribadisce la gravità delle conseguenze che potrebbe avere, a livello occupazionale, la dismissione delle attività in Sicilia da parte del gruppo commerciale, leader nella vendita dell’elettronica. Al momento è programmata la chiusura di ben due punti, ovvero quelli di Messina e di Siracusa.
«È un fatto grave sul piano occupazionale – ha concluso, infatti, Lucchesi. A posti di lavoro che mancano si aggiungono altri posti che vengono meno. Per questo chiediamo alle istituzioni e alla politica di avviare un’interlocuzione con l’Azienda per la creazione di nuovi spazi commerciali».
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