(S)cortesie per gli ospiti, questo il tema ironico e provocatorio della IV edizione del SabirFest, il festival della cultura e della cittadinanza mediterranea che, anche quest’anno, dal 5 all’8 ottobre coinvolgerà le città di Messina, Catania, e Reggio Calabria.
Così come il sabir univa in un’unica lingua i popoli che si trovavano a viaggiare tra le coste del Mediterraneo, il Festival si pone come punto di incontro tra i paesi e le genti che lo abitano, lo attraversano e affondano le radici della propria identità nella sua storia, nelle sue tradizioni e nella sua cultura. Impossibile allora, in quest’ottica, non puntare l’attenzione sui concetti di ospitalità e accoglienza, sulle “cortesie ipocrite” che solo raramente si traducono in una vera accettazione dell’altro. È qui che nasce la provocazione di quest’anno, dalla volontà di svelare le ipocrisie dietro le “azioni cortesi”, politicamente corrette, che rivolgiamo all’altro, allo straniero, al fine di rimettere in discussione il concetto stesso di ospitalità. L’obiettivo è quello di generare nuove forme di cittadinanza in opposizione a “vecchie e nuove ingiustizie, vecchie e nuove preclusioni”.
«Gli obiettivi e i temi del festival – ha dichiarato l’assessore alla cultura Federico Alagna – sono molto cari all’Amministrazione comunale e rispondono alla logica di virtuosa sinergia fra gli enti cittadini. La crescita di questo percorso conferma, ulteriormente, che Sabirfest affonda le sue radici in una base solida e profonda, nell’ottica di una promozione culturale e comunitaria».
A Messina il festival si muoverà tra i luoghi principali del centro storico per arrivare poi ai locali del dipartimento di civiltà antiche e moderne (DICAM), dell’Annunziata, coinvolgendo studenti liceali e universitari, docenti, studiosi e semplici curiosi. Nello specifico, gli eventi organizzati occuperanno 8 luoghi della città dello Stretto: il Monte di Pietà, Palazzo Mariani, la Chiesa di San Tommaso il Vecchio, la Galleria Vittorio Emanuele, il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, il Circolo Arci Thomas Ankara, via XXIV maggio 52 e la già citata sede del DICAM.
In prima linea nell’organizzazione degli eventi, l’Università degli Studi di Messina (UniMe): «L’Ateneo è impegnato non solo per la programmazione – ha spiegato il professor Mario Bolognari, direttore del DICAM – ma specialmente sul versante della partecipazione studentesca con l’obiettivo di accrescere la presenza sul territorio, proiettati all’esterno senza trincerarsi all’interno delle sole aule».
Il SabirFest, come ogni anno, sarà suddiviso in tre sezioni principali legate tra loro dal tema guida:
- La sezione Sabir Festival comprende incontri, laboratori e conferenze con scrittori, giornalisti e artisti di diversa nazionalità;
- La sezione Sabir Libri è una mostra mercato della produzione editoriale da e sul Mediterraneo e vedrà protagoniste diverse case editrici che esporranno il loro catalogo nella Galleria Vittorio Emanuele. Uno spazio sarà dedicato, inoltre, a laboratori e letture indirizzati ai più giovani;
- La sezione Sabir Maydan è la “piazza nella piazza” e riguarda la comunità che anno dopo anno si incontra tramite il festival per condividere e scambiare idee e opinioni. Da questi dialoghi si raccoglieranno le istanze per una prima stesura del Manifesto per la cittadinanza mediterranea.
A dare il via agli eventi legati al festival, un laboratorio che coinvolgerà gli studenti del Liceo Basile lunedì 2 ottobre. Tra il 3 e il 4 ottobre, invece, l’artista siriana Diala Brisly realizzerà un murales in via XXIV maggio, la cui inaugurazione si terrà alle 18.00 di mercoledì 4, con la partecipazione del sindaco Renato Accorinti e dell’assessore alla cultura Federico Alagna. A seguire, dal 5 all’8 ottobre, gli incontri, le passeggiate, il cinema e il teatro, per un programma ricchissimo e variegato che vedrà coinvolti anche ospiti internazionali di grande rilievo.
Il programma completo è disponibile sul sito del SabirFest.
(525)