L’emergenza incendi che ha attanagliato la città di Messina e il cuore dei suoi abitanti sembra essere finalmente rientrata.
Già da ieri sera la situazione è decisamente calma. Adesso non rimane che contare i danni e pensare alla prevenzione di eventuali frane.
Messina ha vissuto due giorni di estrema emergenza e un clima di costante pericolo, con il rumore dei canadair che portavano acqua verso le colline, incessantemente, per spegnere i roghi scoppiati in zona nord. Il più grosso, quello all’Annunziata, ha costretto molti abitanti ad evacuare e a sgomberare la vicina sede dell’Università: le fiamme hanno lambito le facoltà di lettere e veterinaria.
Mentre l’emergenza veniva affrontata con ingente dispiego di mezzi e con tutte le risorse a disposizione, il popolo dei social – allarmato dallo stato delle cose – si è rivoltato per la mancanza di rilievo sui media nazionali. L’opinione diffusa era che le testate nazionali dovessero parlarne per sottolineare lo stato d’emergenza e sollecitare, agli occhi del Governo, interventi più massivi.
Sconvolti dunque gli abitanti, e i messinesi fuori-sede, per il silenzio dei media nazionali, per l’indifferenza del governo a una città che poteva vantare, fino a tre giorni fa, di avere un patrimonio naturale non indifferente.
Su Twitter, Facebook, Instagram, ha spopolato l’hashtag “#Messinabrucia“. VIP e cittadinanza si sono uniti per dare risonanza a quella che può essere definita una vera e propria tragedia.
La popolazione si è sentita abbandonata, soprattutto nei momenti più critici. “Capisco che Messina non sia Roma – scrive un utente twitter – ma hanno le fiamme a ridosso dell’Università, per capirci. Ne vogliamo parlare?“.
I TG nazionali, nel silenzio, hanno ignorato per buona parte della giornata di ieri la gravità della situazione, mentre sui social foto da brivido documentavano l’emergenza in tempo reale.
“Giustamente – si legge su twitter- i TG italiani parlano degli incendi in California, nel frattempo a Messina…”
Fiorello manda un appello ai mezzi di comunicazione: “È importante che se ne parli- afferma in un video- perché è importante che si faccia qualcosa immediatamente. Mi dicono che i mezzi a disposizione sono pochi rispetto alla grandezza dell’incendio”.
Proprio l’intervento di Fiorello ha, probabilmente, dato la spinta essenziale utile ad aumentare l’interesse verso quanto stava accadendo. Dal tardo pomeriggio fino a qualche ora fa, infatti, testate giornalistiche e TG nazionali hanno rivolto il loro sguardo ai danni delle fiamme.
Un pensiero anche dal messinese Nino Frassica: “Chiedo aiuti e interventi immediati”.
Quello che è mancato e che ha causato la protesta del popolo dei social è la mancanza di tempestività, mentre Twitter e Facebook erano colme di immagini allarmanti, infatti, solo le testate locali davano risalto ai fatti.
Il sentiment diffuso sui social è che una maggiore copertura mediatica avrebbe potuto portare nuove risorse e mezzi per facilitare il risolversi dell’emergenza.
Tra indifferenza e silenzi le montagne di Messina, o quel che ne resta, sono salve, almeno per ora.
Di questo dobbiamo dire grazie ai piloti dei canadair, al personale dei Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile e a tutti coloro che hanno aiutato la nostra città a sopravvivere, ancora una volta.
Martina Zaccone
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