Emergenza incendi a Messina: le conseguenze di 48 ore complicate

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Da qualche ora la situazione è un po’ più calma ma Messina è ancora estremamente scossa da ciò che è accaduto nelle ultime 48 ore: decine gli incendi che hanno assediato la città dello Stretto sia nelle zone prossime al centro cittadino, come San Michele e l’Annunziata, che in molte frazioni della provincia.

L’Italia intera è sotto l’assedio delle fiamme, dal 15 giugno u.s. sono state 391 le richieste di intervento aereo della flotta di Stato giunte dalle Regioni al Centro operativo aereo unificato (Coau) della Protezione Civile, numeri che non si vedevano da 10 anni (erano stati 285 nello stesso periodo del 2007).

Solo nella giornata di oggi sono state 40 le richieste di intervento e, come possiamo immaginare, molte di queste provenivano dalla flagellata città di Messina. Nel momento di maggior intensità si sono contati 4 canadair e un elicottero attivi contemporaneamente sulla città dello Stretto per frenare l’estendersi delle fiamme.

Twitter / #Messinabrucia
Twitter / #Messinabrucia

L’estendersi degli incendi, fra i tanti disagi, hanno imposto la chiusura dell’autostrada Messina-Catania in entrambe le direzioni di marcia. Sulla A18, il fumo ha portato a una serie di tamponamenti che hanno causato due feriti, tra cui una donna incinta. L’autostrada è stata poi riaperta al transito alle 19.30 circa.

Cittadella universitaria e polo Annunziata evacuati alle 17.40 circa per l’avanzare incessante delle fiamme, nonostante un primo momento in cui era stato comunicato il proseguire regolare delle attività sia dall’Università che dal Cus UniME.

Già ieri, invece, i vasti roghi avevano causato disservizi sul fronte idrico, comportando una limitata erogazione d’acqua in molti villaggi e frazioni di Messina. Un rapido intervento dell’AMAM sembra, però, abbia consentito di sopperire al problema attingendo a serbatoi riempiti durante la notte.

Il vento ha poi causato l’estendersi di uno dei roghi comportando danni agli impianti che rifornivano alcune delle zone di Messina. Dalle 16 del pomeriggio i residenti di  Torre Faro sono rimasti al buio e senz’acqua, il servizio elettrico è stato poi ripristinato alle 18.30 circa.

Oltre all’ingente uso di mezzi, un grande plauso va al Comando dei Vigili del Fuoco di Messina e ai volontari della Protezione Civile e del Corpo Forestale che, incessantemente, nelle ultime 48 ore si sono fatti carico dell’emergenza affrontando le fiamme e superando, a volte, anche le proprie possibilità. Solo i Vigili del Fuoco, nella giornata di oggi, hanno dispiegato sul territorio 15 mezzi a terra e 70 uomini.

La grave situazione di emergenza ha poi raggiunto la ribalta nazionale tramite il tam-tam dei social e il diffondersi, su Twitter, dell’hashtag #Messinabrucia.

Fiorello, proprio su Twitter, si è unito alla preoccupazione verso la città dello Stretto: “Arrivano notizie terrificanti da Messina! #Messinabrucia. Urge intervento nazionale!!!” e questo ha consentito un più rapido diffondersi della notizia a livello nazionale. Moltissime le testate giornalistiche che hanno, poi, dato ulteriore risalto allo stato d’emergenza in cui versa Messina.

L’augurio è che questa eco mediatica possa consentire un maggior dispiego di mezzi e di risorse per fronteggiare, con ancora più celerità, l’insorgere di eventuali ulteriori roghi.

Perentorio l’intervento del sindaco di Messina Renato Accorinti: “abbiamo la certezza che dietro questi atti ci sia la mano dell’uomo, che causa rischi incalcolabili e danni irreparabili”.

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