Ad indossare i panni dello squalo della Stretto questa volta è stato Fernando Gaviria. Il colombiano della Quick-Step taglia per primo il traguardo della quinta tappa del Giro d’Italia, bissando il successo ottenuto a Cagliari tre giorni fa.
Arrivo in volata doveva essere e arrivo in volata è stato, nonostante il tentativo di fuga durato ben 144 km di Paterski e Shalunev, ma ripreso alle porte di Messina. A dare un tocco di colore ad una tappa caratterizzata dallo splendido paesaggio di Taormina prima, si partiva da Pedara, e dello Stretto poi, ci ha pensato Pibernik che ha tagliato per primo il traguardo di piazza dell’Unione Europea, alzando le braccia come segno di vittoria, peccato che la corsa continuava per altri 6 chilometri.
A 250 metri dal traguardo, Gaviria inserisce il turbo e brucia di netto il favorito di giornata, il tedesco Andrè Greipel staccato persino a Mareczko e Bennet. E Nibali? Lo squalo ha fatto prevalere la mente sul cuore, in molti si aspettavano un atto di forza della maglia rosa uscente, un suo primo morso alla corsa ed invece l’eroe di casa ha preferito giocare a nascondino così come il suo grande rivale Nairo Quintana.
Il campione italiano, a questo punto, potrebbe ufficialmente lanciare il guanto di sfida già domenica, in occasione della tappa del Blockhaus in Abruzzo. Una tappa che non stravolge più di tanto la classifica generale, visto che la Maglia Rosa rimane sulle spalle del lussemburghese della Quick-Step, Bob Jungels. Mentre si consumava una tappa comunque interlocutoria nell’ottica della storia di questo Giro d’Italia, Messina si preparava ad accogliere Vincenzo Nibali e la carovana rosa con un carico di entusiasmo e di allegria mai visti.
Tutto d’un tratto sembrano sparite le polemiche per i disagi causati dalle strade chiuse o asfaltate in occasione del Giro. Un esame di maturità in cui Messina si è giocata tutte le fiche a disposizione, forse non in modo impeccabile visto che fino a questa mattina a piazza Castronovo le asfaltatrici erano in azione, ma è pur sempre un inizio.
La migliore risposta l’hanno data i messinesi, che dalla zona sud fino al traguardo di piazza dell’Unione Europea hanno mostrato un entusiasmo ed una voglia di partecipare che non deve lasciare indifferenti. Già diverse ore prima dell’arrivo dei 191 corridori, la zona attorno al villaggio del Giro, in via Garibaldi, era colma di gente pronta a cantare e ad incitare Vincenzo Nibali.
Tanti i bambini accompagnati dai genitori o dai nonni, alla caccia di gadget o più semplicemente per vedere il Giro in attesa che domani tutto torni esattamente com’è sempre stato.
Antonio Macauda
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